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Venerdì, 19 Aprile 2024
Piano diabolico / Germania

Ragazza trova online la sua sosia e la uccide: voleva inscenare la propria morte

Orrore a a Ingolstadt, in Baviera. Una giovane donna tedesco-irachena di 23 anni (con un complice) avrebbe ucciso una sua sosia, dopo averla cercata sui social media e contattata via Instagram con un pretesto. Il delitto era stato pianificato in tutti i dettagli

Una storia tragica e assurda che arriva dalla Germania. Una giovane donna tedesco-irachena avrebbe ucciso una sua sosia, dopo averla cercata con cura maniacale sui social media e contattata via Instagram, per inscenare così la propria morte. Il feroce omicidio (decine le coltellate inferte) risale alla scorsa estate, agosto 2022, a Ingolstadt, in Baviera. Lunedì la polizia tedesca ha confermato ufficialmente i sospetti contro la giovane donna e un uomo che l'avrebbe aiutata, aggiungendo che l'accusata potrebbe aver compiuto il delitto perché voleva sfuggire a non ben specificati problemi familiari.

Le due sosia avevano la stessa età. La vittima, 23 anni proprio come la presunta omicida, era talmente somigliante all'accusata che all'inizio il piano aveva funzionato. Dopo l'omicidio la donna era stata abbandonata in un'auto: il corpo coperto di sangue era stato ritrovato lo scorso agosto in una Mercedes parcheggiata. I rapporti inizialmente identificavano la vittima come Sharaban K., un'estetista di 23 anni di Monaco e origini irachene. In realtà la vittima era Khadidja O., una beauty blogger algerina di Heilbronn, nel Baden-Württemberg, anche lei 23enne.

Insieme a un kosovaro di 23 anni, di nome Sheqir K., Sharaban K. era stata detenuta in custodia cautelare dalla polizia bavarese già il 19 agosto 2022, anche se le autorità non hanno speculato pubblicamente sul movente fino a questa settimana (la vittima e gli imputati sono indicati con i loro nomi e solo un'iniziale del cognome come è consuetudine nell'ordinamento giuridico tedesco). "Le indagini ci hanno portato a presumere che l'accusata volesse nascondersi a causa di una lite familiare e simulare la propria morte", ha detto lunedì mattina Veronika Grieser dell'ufficio del procuratore. Persino i genitori della defunta avevano erroneamente identificato la donna assassinata come la propria figlia. Qualche dubbio era però emerso dall'autopsia. Erano iniziate indagini e accertamenti di vario tipo, fino all'arresto della sospettata e del coetaneo. L'accusa in un primo momento era di omicidio colposo. Ma ora gli inquirenti ritengono che la donna e il suo presunto complice abbiano premeditato il delitto e colto la vittima di sorpresa.

Sheqir K. e Sharaban K. avrebbero fatto salire la giovane vittima in auto. Poi in un tratto di bosco tra Heilbronn e Ingolstadt i due accusati avrebbero inventato un pretesto per far uscire la donna algerina dal veicolo e l'avrebbero pugnalata a morte. L'arma del delitto non è stata trovata. Il crimine sarebbe stato pianificato sin nei più piccoli dettagli. I due accusati avevano cercato su diversi social media una donna somigliante all'omicida, con capelli lunghi e castani, carnagione scura e viso molto truccato. I due avrebbero scritto in chat a più donne fino a convincerne una con l'inganno, parlando di prodotti di cosmetica. Poi l'omicidio, mentre i due accusati prevedevano probabilmente di far perdere le proprie tracce. Il  26 e 27 gennaio scorsi sono stati emessi mandati di arresto contro Sheqir K. e Sharaban K.. Ora i due devono rispondere di accuse pesantissime. L'arma del delitto non è stata trovata. Rischiano l'ergastolo.

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