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Venerdì, 8 Dicembre 2023
Venti di guerra / Regno Unito

Le truppe britanniche potranno muoversi in Europa in caso di guerra

Via libera di 24 Stati Ue all'adesione del Regno Unito alla Pesco, la cooperazione rafforzata tra gli eserciti nel Vecchio Continente

Le truppe britanniche potranno presto muoversi rapidamente sul territorio dell'Unione europea in caso di crisi, come la minaccia di un attacco da Paesi terzi. Il Regno Unito ha infatti ottenuto un primo via libera da parte dei 24 Stati membri che partecipano alla Pesco, il progetto militare di cooperazione strutturata permanente lanciato nel 2017 nell'ottica di integrare maggiormente gli eserciti Ue sia nella risposta a eventuali rischi per la sicurezza, sia per sviluppare acquisti congiunti di armi e tecnologie.

“La cooperazione con il nostro alleato e partner, il Regno Unito, migliorerà ulteriormente la mobilità militare in Europa. Questo è tanto più cruciale alla luce della guerra in Ucraina", ha affermato  Kajsa Ollongren, ministro della Difesa olandese, il cui Paese ha il compito di coordinare il progetto. Alla Pesco hanno già aderito Paesi extra-Ue e alleati Nato come Canada, Norvegia e Stati Uniti. Un portavoce del ministero della Difesa britannico, riferisce Politico, ha accolto con soddisfazione l'intesa: "Non vediamo l'ora di continuare a lavorare con i nostri partner dell'Ue e gli alleati della Nato per coordinare il nostro lavoro congiunto a sostegno della sicurezza europea", ha affermato.

In realtà, l'ok dei 24 Stati membri richiede ancora dei passaggi burocratici: "Il processo ora continua, sulla base di una notifica del coordinatore del progetto, a livello di Consiglio con un parere del Comitato per la sicurezza. Successivamente, la richiesta sarà trasmessa al Consiglio per una decisione finale", ha detto un funzionario Ue a Politico.

Al di là dei passaggi formali, l'adesione di Londra lancia sicuramente un segnale importante dinanzi alle tensioni crescenti sul fronte russo. L'allargamento della cooperazione rafforzata ai partner Nato era cominciata nel 2021, con l'ingresso di Usa, Canada e Norvegia. Non si tratta solo di mobilità, ma, come dicevamo, anche di sviluppare progetti congiunti per il rafforzamento dei sistemi di difesa. La Pesco comprende attualmente una sessantina di progetti militari congiunti, alcuni guidati anche dall'Italia, volti a migliorare le principali capacità di difesa aeree e spaziali dell'Ue nel prossimo decennio, ma anche integrando l'addestramento per operazioni congiunte.

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