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Giovedì, 28 Marzo 2024
La strategia / Estonia

Estonia chiede più truppe Nato permanenti nell'Europa dell'Est, in funzione anti-Putin

Secondo il Paese ex sovietico anche alla fine della guerra in Ucraina servirà una strategia di deterrenza più aggressiva: "Nell'Alleanza c'è un ampio consenso su questo punto"

L'Estonia vuole che la Nato aumenti la sua presenza militare permanente nell'Est Europa, come tattica di deterrenza contro la Russia di Vladimir Putin. Alla vigilia del vertice dell'Alleanza atlantica di domani a Bruxelles, Jonatan Vseviov, segretario permanente del ministero degli Esteri estone, ha affermato che non si potrà più tornare al mondo che conosceva prima dell'invasione russa dell'Ucraina del 24 febbraio. “Saremo in un ambiente di sicurezza totalmente nuovo. Ci sarà una nuova Ucraina. Ci sarà una nuova Russia. Ci sarà una nuova Europa. Non si torna indietro", ha detto in un'intervista al Guardian a Washington.

Più di 20mila truppe della Nato, la stragrande maggioranza delle quali forze statunitensi, sono state dispiegate negli Stati baltici, in Polonia e nel resto dell'Europa orientale all'indomani dell'attacco voluto da Mosca, ma prima nella zona c'erano una dispiegamento di "tripwire", cioè una forza militare più piccola di quella del potenziale avversario, progettata per dare un segnale di essere pronti a una risposta armata, senza però che la cosa possa essere percepita come una minaccia nell'immediato. Questa forza poi ovviamente può essere accresciuta in tempi relativamente brevi. Ma per Tallinn anche in futuro servirà una strategia più aggressiva. "L'approccio basato sul tripwire dipende dal presupposto che colui che viene scoraggiato comprenda il collegamento tra il tripwire e le forze di rinforzo", ha affermato Vseviov, secondo cui per "la difesa della Nato, e la sicurezza europea in generale, a lungo termine", bisognerà "passare a una deterrenza basata sulla difesa avanzata", quella che dovrebbe far recedere dall'azione un potenziale nemico, in questo caso la Russia, per paura delle conseguenze.

"Dobbiamo fare meno affidamento sui rinforzi e dobbiamo avere più forze difensive negli Stati in prima linea dal primo giorno", ha detto il segretario permanente, che è convinto che "ci sarà un ampio consenso politico nella Nato sulla necessità di muoversi in questo modo, e i dettagli esatti sono in fase di elaborazione". L'Estonia, insieme a Lettonia e Lituania, fa parte del gruppo dei Paesi ex sovietici che sono entrati nell'alleanza dopo il 1997, in quell'allargamento sempre criticato da Mosca.

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