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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Asse Parigi-Berlino: cos'è il Trattato di Aquisgrana. Che la Lega contesta 

Dalla difesa comune al nodo delle regioni di confine. E sullo sfondo l'Unione europea e l'Onu. Ecco il patto Merkel-Macron 

Non piace alle destra francese, che denuncia il tentativo tedesco di mettere le mani sul seggio permanente di Parigi al Consiglio di sicurezza dell'Onu. Non piace alla sinistra tedesca, per la carenza di “obiettivi concreti di attuazione”, soprattutto per quel che riguarda i passi avanti sull'integrazione europea. E non piace anche a diverse forze politiche europee, come la Lega, secondo cui sarebbe un tentativo franco-tedesco di egemonizzare l'Ue. Stiamo parlando del Trattato di Aquisgrana, l'intesa firmata oggi da Emmanuel Macron e Angela Merkel, che sulla scorta del precedente Trattato dell'Eliseo del 1963, mira a rilanciare la cooperazione tra Francia e Germania. Ecco cosa prevede.

La difesa

Come obiettivo delle relazioni tra i due Paesi il testo cita la "cooperazione" in materia di difesa e il rafforzamento "della capacità di azione autonoma dell'Europa". Per raggiungerlo, Germania e Francia  ribadiscono, in un prolungamento degli accordi dell'Alleanza Atlantica e del Trattato dell'Ue, la loro clausola di assistenza reciproca "con tutti i mezzi, ivi compresa la forza, in caso di aggressione armata contro i loro territori". 

Francia e Germania si impegnano inoltre a instaurare una "cultura comune" tra le loro forze armate. E si pongono come obiettivo il superamento .di una delle loro principali divergenze: il loro approccio in "materia di esportazione di armi". Per guidare la realizzazione dei loro impegni, il Trattato istituisce "un consiglio franco-tedesco di difesa e sicurezza". Dietro queste parole, c'è il progetto di creare un esercito comune europeo. E con esso, la creazione di una vera politica comune in materia. A partire dalle Nazioni Unite. 

Onu

Contrariamente a quanto sostenuto da alcune forze politiche francesi che hanno denunciato il contenuto del testo, Parigi e Berlino non si sono accordate per spartirsi il seggio permanente al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite: la Germania vorrebbe che il seggio della Francia sia assegnato all'Ue nel suo insieme, ma Parigi non ci sta. La formula diplomatica di rito usata per superare questo stallo è la seguente: la diplomazia franco-tedesca "considera una priorità l'ammissione della Germania tra i membri permanenti" del Consiglio di sicurezza dell'Onu. Nel frattempo, i due Paesi promettono di "coordinare strettamente le loro posizioni" in questa sede. 

Regioni transfrontaliere

Altro nodo critico è quello delle regioni di confine tra i due Paesi. In Francia sono circolate voci relative a possibili cedimenti di sovranità: il capitolo occupa un'ampia parte del Trattato. Per sottolineare "l'importanza" delle regioni e favorire cooperazione e mobilità, i due Paesi prendono in considerazione "deroghe" amministrative o giuridiche, se necessarie a "superare ostacoli alla realizzazione di progetti transfrontalieri". Non si tratta di cedere la sovranità dell'Alsazia o della Lorena: il testo ribadisce esplicitamente "la preservazione delle norme" in materia di diritto del lavoro o protezione sociale.

Cultura ed energia

I due Stati si impegnano tra l'altro a istituire un "Fondo cittadino destinato ad incoraggiare e a sostenere le iniziative che mirano ad avvicinare i due popoli". La politica di sviluppo nei confronti dell'Africa o la politica climatica sono indicati come obiettivi comuni. I due Paesi puntano a "progetti congiunti" in materia di "transizione energetica". 

Convergenza economica 

I due Stati si prefissano come obiettivo "l'istituzione di una zona economica francotedesca dotata di regole comuni". Per arrivarci, "l'armonizzazione del diritto di impresa" viene citata come priorità. Verrà creato un "consiglio franco-tedesco di esperti economici" per consigliare i due governi e forgiare una cultura economica comune. 

Il testo prevede l'adozione di "un programma pluriennale di progetti" comuni. Una prima lista prevede la riconversione della centrale nucleare di Fessenheim, l'attuazione di una "piattaforma digitale" franco-tedesca e lavori comuni in materia di intelligenza artificiale. Per avvicinare ulteriormente i due esecutivi si prevede di istituzionalizzare una pratica finora eccezionale: una volta al trimestre un membro di uno dei due governi partecipa al Consiglio dei Ministri dell'altro Stato. 

Le critiche

Le celebrazioni di Aquisgrana sono state accompagnate dai fischi di un centinaio di gilet gialli tedeschi. Ma le critiche più rilevanti sono arrivate, come dicevamo, da forze politiche interne ai due Paesi, da un lato la destra francese, dall'altro i Verdi tedeschi, solo per citarne due. In Italia, Lega e FdI hanno tuonato contro il Trattato: “Posso solo dire che esiste un problema forte con la Francia. Il trattato è un problema per tutta l'Unione europea perché si rinnova l'asse tra Francia e Germania. Questi due governi parlano sempre di Europa, accusano l'Italia o i paesi di Visegrad di essere nazionalisti, e poi in realtà fanno uno dei trattati più nazionalisti che la storia europea ricordi". Parola del leghista Guglielmo Picchi. Che è anche sottosegretario agli Esteri. Non è ancora noto se questa sia pertanto anche una posizione del governo italiano.  
 

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