Costringeva i transgender alla sterilizzazione, l'Olanda ora si scusa

Per anni sono stati costretti alla sterilizzazione pur di poter cambiare sesso. In Olanda era infatti uno dei requisiti richiesti, oltre alle operazioni al corpo e alle terapie ad ormoni, per le persone transgender per poter essere riconosciuti nel proprio nuovo genere anche nei documenti ufficiali, una cosa per cui ora il governo dei Paesi Bassi si è scusato.

Scelta difficile

Come racconta DutchNews.nl la pratica è iniziata nel 1985 ed è proseguita fino al 2014, quando è stata introdotta la nuova normativa in materia. "La vecchia legge dava alle persone transgender una scelta difficile, quasi impossibile", ha detto il ministro della giustizia Sander Dekker, riferendosi alla regola che avrebbe influito sulla vita di almeno 2mila persone. "La nuova identificazione di genere era consentita solo dopo una transizione fisica e un definitivo addio a qualsiasi desiderio di avere figli. Oggi non possiamo più immaginare una tale violazione dell'integrità fisica. È importante affrontare la sofferenza delle persone transgender e offrire riconoscimento, risarcimento e scuse per questo", ha detto l'esponente dell'esecutivo che ha anche deciso che tutti coloro che all'epoca hanno accettato la sterilizzazione otterranno un risarcimento di 5mila euro, anche se i dettagli dell'intervento saranno pubblicati la prossima estate

L'azione legale

Le scuse seguono l'azione legale del Collettivo Transgender che nel 2019 aveva denunciato che la legge era stata in conflitto con il trattato europeo sui diritti umani, così come nel 2011 Human Rights Watch aveva denunciato la legge del Paese con un report molto dettagliato. Ora gli attivisti della comunità Lgbt+ hanno accolto con favore le scuse, sottolineando che molti di loro erano rimasti con un desiderio insoddisfatto di avere figli.