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Sabato, 20 Aprile 2024
L'allerta / Francia

Tradita dal nucleare: la Francia potrebbe tagliare l'elettricità ai cittadini

Secondo il gestore di rete, i problemi rischiano di verificarsi a gennaio se le temperature dovessero essere particolarmente rigide

Il sistema elettrico francese è sotto pressione. Il Paese è a rischio  "alto" di tensioni sulla rete, a causa della scarsa disponibilità di elettricità prodotta dalle centrali nucleari. Un rischio che potrebbe concretizzarsi a gennaio, nel caso in cui le temperature dovessero essere particolarmente basse e i cittadini non dovessero ridurre i loro consumi nonostante l'allerta. Ecco perché a quel punto, avverte Rte, il gestore della rete francese, potrebbero avvenire delle interruzioni di elettricità "mirate".

Da un anno, metà dei reattori francesi, che in tempi normali garantivano il 70% del fabbisogno elettrico del Paese, è ferma per manutenzioni ordinarie e straordinarie. Le proteste che si sono registrate nelle ultime settimane, con gli operai in sciopero per ottenere salari più alti, hanno rallentato i lavori per il ripristino dei reattori necessari ad affrontare l'inverno con più tranquillità, sostiene Edf, il gigante statale dell'atomo. Ma se si è giunti a questa situazione, la colpa non può essere addossata certo alle vertenze sindacali. 

I problemi partono da lontano: Edf deve fare i conti con un parco reattori vecchio e gravi buchi di bilancio che ne hanno frenato gli investimenti. I nodi sono giunti al pettine proprio nel pieno della crisi energetica che ha investito l'Europa. E adesso, in vista dell'inverno, l'attuale disponibilità nucleare è “leggermente al di sotto della previsione di inizio settembre” e, con 31 gigawatt attualmente disponibili, “è di oltre 10 gigawatt al di sotto dei minimi storici di questo periodo dell'anno”, spiega il gestore della rete elettrica Rte.

Fino a questo momento i consumi sono stati in media più bassi del 7 per cento rispetto agli anni precedenti. Ma questo non vuol dire che i francesi hanno ascoltato i richiami del presidente Emmanuel Macron a moderare i consumi. Secondo Rte, più che la "sobrietà" energetica, finora a ridurre il fabbisogno sono stete le “forti anomalie” nelle temperature della prima parte dell'autunno, che sono state superiori di 3,5 gradi rispetto alle medie stagionali dal 2014 al 2019. Cosa succederà con il ritorno del freddo?

A gennaio, secondo le previsioni pubblicate da Rte in un rapporto, Edf dovrebbe essere in grado di fornire il 65 per cento della sua capacità nucleare, il che è inferiore a quanto necessario per superare il primo mese dell'anno in tranquillità. Per Rte, nello scenario peggiore, ossia in caso di temperature estremamente rigide, i consumi dovrebbero ridursi anche del 15%. Se in questo scenario, i cittadini non dovessero dare il loro contributo, il gestore di rete sarà costretto a effettuare dei "tagli mirati e decisi a turno da città in città”, si legge nel rapporto. Non ci "sarà nessun blackout", assicura Rte. 

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