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Martedì, 23 Aprile 2024
Il viaggio

Il tour europeo di Zelensky: aerei, nuovi fondi (anche russi) e adesione Ue

Dopo la tappa a Londra, il presidente incontrerà i leader del blocco: "Sappiamo che la Russia perderà". E porta con sé una lista di richieste

Prima la visita a sorpresa nel Regno Unito, per ringraziare il Paese che "ha teso la mano" all'Ucraina "quando il mondo non aveva ancora capito come reagire". Poi il "mondo", inteso come Unione europea: un salto a Parigi, per incontrare i leader di Francia e Germania, Emmanuel Macron e Olaf Scholz. E infine la tappa a Bruxelles, dove parlerà ai deputati del Parlamento europeo e, a seguire, gli altri capi di Stato e di governo dell'Ue. C'è una sequenza dai chiari significati diplomatici nel primo tour delle capitali europee dallo scoppio della guerra del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Un giro di visite per ringraziare chi ha sostenuto la resistenza alla Russia. Ma anche, e soprattutto, per chiedere nuovi impegni per respingere definitivamente il nemico e cominciare a ricostruire il futuro dell'Ucraina.

Più jet e il casco in dono

La prima richiesta di Zelensky è sulle armi.  "Sappiamo che la libertà vincerà. Sappiamo che la Russia perderà e sappiamo che la vittoria cambierà il mondo", ha detto il presidente ucraino nel suo intervento al parlamento britannico dopo l'incontro con il premier Rishi Sunak. Per vincere, però, servono nuovi e più potenti mezzi: sui carri armati c'è la promessa di Usa e Germania. Ma Kiev vuole anche aerei da combattimento. Per essere ancora più chiaro, oltre ad averlo detto esplicitamente nel suo discorso a Westminster, Zelensky ha consegnato un casco da pilota militare ucraino allo speaker del Parlamento, Lindasy Hoyle: "In Gran Bretagna il re è un pilota mentre in Ucraina ogni pilota è un re, perché sono così rari e preziosi", ha commentato, prima di recarsi da Carlo III. 

Per ora, Londra non sembra essere disposta a cedere subito a questa richiesta: "Il primo ministro ha incaricato il segretario alla Difesa (Ben Wallace, ndr) di esaminare quali jet potremmo fornire ma, per essere chiari, si tratta di una soluzione a lungo termine piuttosto che di una capacità a breve termine, che è ciò di cui l'Ucraina ha più bisogno ora", ha detto il portavoce del premier Sunak. La questione delle armi sarà anche al centro dei colloqui con i leader Ue. Secondo diverse fonti di Bruxelles, Zelensky ha già pre annunciato la richiesta di ricevere il più rapidamente possibile sia le armi già promesse all'Ucraina, sia i jet di fabbricazione occidentale. Kiev capisce che le forniture vengono decise dagli Stati membri ma, allo stesso tempo, il presidente viaggia "per ottenere risultati", così come accaduto nella sua visita a Washington. Gli ucraini vogliono iniziare il prima possibile l'addestramento dei piloti e sono convinti di poter essere in grado di concluderlo "entro 10 settimane".

Il nodo degli aiuti

L'altro punto chiave di discussione, prima con Macron e Scholz, poi con il resto del blocco, sono gli aiuti finanziari per l'emergenza e la ricostruzione. Dei 18 miliardi di euro promessi dall'Ue, Kiev ha visto arrivare finora 3 miliardi. Per la prima tranche, Bruxelles non ha imposto particolari condizioni, ma per il resto del bottino la Commissione (sotto la pressione soprattutto di Berlino) ha stilato una lista di raccomandazioni a cui Zelensky e il suo governo dovranno dare risposte, dalla lotta alla corruzione alle riforme della giustizia. Il presidente ucraino ha già mandato segnali, ritenuti positivi da Bruxelles, facendo un repulisti immediato di ministri, governatori e alti funzionari dopo una serie di scandali di corruzione. L'ultimo a venire rimosso dall'incarico, proprio alla vigilia del tour europeo, è un pezzo grosso del governo, il ministro della Difesa Oleksii Reznikov.

Zelensky sa bene che questi segnali non basteranno a vincere le resistenze interne all'Ue sui rischi di un esborso di fondi troppo rapido verso l'Ucraina. Oltre alla questione della corruzione e della debolezza delle istituzioni (fattore anche comprensibili, data la guerra in corso), c'è anche la stanchezza dell'opinione pubblica europea, alle prese con un'inflazione che sta erodendo il potere di acquisto. L'associazione tra il malesse diffuso nella popolazione, soprattutto nel ceto medio-basso, e la guerra in Ucraina potrebbe alimentare ancora di più il malcontento verso i governi. E rendere più complesso allargare i cordoni della borsa per alimentare Kiev.

Gli asset russi e le "prigioni burocratiche"

Ecco perché, nel suo viaggio a Bruxelles, Zelensky punterà non tanto sui soldi delle casse Ue, quanto sui fondi sequestrati agli oligarchi russi. "Ci aspettiamo che ci siano dei progressi sul dossier del riutilizzo degli asset russi congelati", hanno riferito fonti europee in vista del summit. "Occorre una mappatura degli asset bancari e occorre una valutazione degli ostacoli. L'obiettivo finale è fare in modo che gli asset russi siano usati nella ricostruzione ucraina. Non ci sarà una finalizzazione del dossier, domani, ma ci aspettiamo progressi", spiegano le stesse fonti. 

Ultimo punto sul tavolo di Bruxelles è quello sull'accesso all'Ue: Zelensky - a quanto si apprende - chiederà che non vengano erette "barriere artificiali" all'ingresso dell'Ucraina nel blocco. Kiev è convinta di poter andare molto più spedita di quanto accaduto in passato, per altri Paesi, nel suo percorso negoziale e che le condizioni geopolitiche siano profondamente diverse. Non appena l'Ucraina avrà soddisfatto le raccomandazioni della Commissione, Zelensky chiederà che si aprano subito i negoziati, evitando "prigionie burocratiche". Le stesse in cui sono finite Albania e Nord Macedonia, che aspettano al varco nonostante abbiano da tempo finito i compiti a casa.

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