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Sabato, 20 Aprile 2024
Il caso

Dall'Ucraina accuse al gigante del gas francese: "Complice in crimini contro l'umanità"

Nuova tegola per TotalEnergies, già alle prese con una dura vertenza sindacale in Francia e una denuncia di Amnesty per reati ambientali

Non c'è pace per TotalEnergies: nel pieno della vertenza sindacale con gli operai delle sue raffinerie in Francia, che sta lasciando a secco oltre un terzo delle pompe di benzina del Paese, il colosso energetico transalpino deve fare i conti adesso con la denuncia di "complicità in crimini di guerra" presentata da due ong ucraine alla Procura nazionale antiterrorismo francese.

Le due ong, Razom We Stand e Darwin Climax Coalitions, sostengono che TotalEnergies avrebbe contribuito a fornire al governo russo "i mezzi necessari per commettere crimini di guerra", dopo le rivelazioni di agosto che collegavano le restanti attività dell'azienda francese in Russia con le operazioni di rifornimento di carburante nelle basi militari nella Russia sudoccidentale. A dare la notizia all'epoca era stato il quotidiano Le Monde, sulla scorta delle "informazioni raccolte dalla ong Global Witness e ottenute dalla banca dati finanziaria Refinitiv, di proprietà della Borsa di Londra".

In base a queste informazioni, Le Monde "ha potuto tracciare la filiera che porta dal giacimento di gas di Termokarstovoye, in Siberia, fino a due basi aeree militari (Morozovskaya e Malchevo) ciascuna delle quali ospita uno squadrone di aerei da combattimento multiruolo”. Si tratta dei velivoli accusati da Amnesty International e Human Rights Watch di aver colpito la popolazione civile ucraina, in particolare nel bombardamento del teatro di Mariupol, che ha causato la morte di circa 600 persone, avvenuto lo scorso 16 marzo. Un “crimine di guerra provato”, secondo Amnesty International. Il giacimento di gas è gestito dalla società russa Terneftegaz, la quale però era all'epoca controllata al 49% da TotalEnergies.

Il gigante francese ha definito le accuse "oltraggiose e diffamatorie", aggiungendo che la società si attiene rigorosamente alla politica dell'Ue e alle sanzioni europee. L'azienda ha annunciato la vendita delle sue azioni nel giacimento di gas alla fine di agosto (mesi dopo, dunque, l'attacco al teatro di Mariupol), ma è ancora presente in Russia e possiede quasi il 20% di Novatek, il secondo produttore russo di gas naturale. 

Perché gli operai delle raffinerie stanno lasciando a secco la Francia

Per TotalEnergies la denuncia delle ong ucraine non è l'unico grattacapo giudiziario internazionale a cui pensare: a settembre, i sindaci di Parigi e New York, insieme ad Amnesty, hanno portato alla sbarra il gigante francese con l'accusa di non rispettare gli impegni sul clima.  

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