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Venerdì, 19 Aprile 2024
Razzismo / Francia

Deputato urla a collega "torna in Africa", Parlamento francese nel caos e seduta sospesa

Il partito di Marine Le Pen sostiene che il politico si riferisse a una "barca" di migranti di cui si stava discutendo e "in nessun modo" al parlamentare

Un insulto razzista ha mandato nel caos il Parlamento francese, costringendo la presidente dell'Assemblea, Yael Braun-Pivet, a sospendere la sessione. A far scoppiare la polemica una frase: "Torna in Africa", lanciata da Grégoire de Fournas, uno dei deputati del Rassemblement National, il partito di Marine Le Pen alleato della Lega di Matteo Salvini al Parlamento europeo, contro il collega de La France Isoumise (Lfi) Carlos Martens Bilongo, di origine ango-congolese, che stava facendo una domanda sulla nave "Ocean Viking" e sui migranti che quest'ultima aveva salvato.

La frase ha immediatamente provocato un tumulto, con urla di condanna e cori, che ha portato, dopo qualche minuto di confusione, a una rara interruzione del question time governativo. Bilongo e il suo partito hanno descritto l'urlo come un attacco razzista, mentre il partito di de Fournas ha sostenuto che la frase fosse in realtà rivolta alla barca dell'Ong, oggetto della discussione. In francese, i pronomi "lui" (il) e "loro" (ils) - come si sente nella frase "Qu'il retourne en Afrique" detta da De Fournas, sono pronunciati allo stesso modo, il che suggerisce che potrebbe essersi rivolto direttamente a Bilongo ma teoricamente anche alla barca.

Il resoconto del dibattito, redatto dai funzionari dell'Assemblea Nazionale dopo aver ascoltato attentamente ciò che è stato detto, attribuisce la frase "Che torni in Africa", al singolare, quindi come un chiaro insulto razzista. Ma come spiega il quotidiano francese Le Parisien, che definisce la questione "un dibattito semantico", è impossibile stabilire, oralmente, se intendesse usare il singolare o il plurale, e dunque se intendesse rivolgere la sua frase alla barca, ai migranti in generale o al collega.

Il punto è che nessuno sa esattamente cosa sia stato detto. In un primo momento, poco dopo la sospensione della seduta, intorno alle 17, de Fournas aveva sostenuto che intendeva dire "che la barca deve tornare in Africa" in linea con quanto si evince dalla trascrizione del procedimento. Ma poco dopo le 20 ha cambiato versione, affermando su Twitter di aver "dato per scontato che avessi risposto che stavano tornando in Africa". "La mia risposta riguardava la barca e i migranti, ovviamente non il mio collega", ha scritto prima di affermare di essere vittima delle "manipolazioni della sinistra" volte ad attribuirgli "commenti disgustosi".

La questione ha provocato una reazione ai massimi livelli dello Stato. Emmanuel Macron si è detto "scioccato" dalle "parole intollerabili", secondo quanto riferito dal suo entourage. Il politico del Rn potrebbe essere sanzionato già oggi dall'ufficio di presidenza dell'Assemblea nazionale. Il deputato interessato è passibile di una "censura semplice", ossia la privazione di metà dell'indennità parlamentare per un mese. Oppure una "censura con esclusione temporanea", cioè la privazione per due mesi della metà dell'indennità del deputato, con il divieto di partecipare ai lavori dell'Assemblea e di presentarsi a Palais Bourbon per quindici giorni.

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