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Giovedì, 28 Marzo 2024
L'emergenza / Germania

La Germania valuta il ritorno della didattica a distanza. Ma stavolta per il gas

Berlino si prepara al rischio di un'interruzione delle forniture russe. Vicino Francoforte, le autorità hanno chiuso l'acqua calda a 86 istituti

In autunno, in molte scuole della Germania potrebbe tornare la didattica a distanza. Ma stavolta il Covid-19 non c'entra: a spingere allo stop alle lezioni in presenza potrebbe essere la crisi del gas che Berlino teme possa verificarsi se la Russia dovesse attuare una stretta sulle sue forniture all'Europa. Diversi istituti del Paese, infatti, sono ospitati in strutture poco efficienti dal punto di vista energetico. E già oggi alcune autorità locali, come quelle del distretto di Lahn-Dill, vicino a Francoforte, hanno previsto a settembre la chiusura o la riduzione dell'acqua calda per le scuole.

L'ipotesi di un ritorno della Dad, dunque, sembre più che concreto. Tanto che la ministra federale dell'Istruzione, Bettina Stark-Watzinger ha messo le mani avanti: "Durante la pandemia, mi sono battutta per includere le istituzioni educative nelle infrastrutture critiche", ha detto al Rheinische Post. "Anche ora bisognerebbe prestare un'attenzione particolare affinché non ci siano restrizioni all'insegnamento (in presenza, ndr) o addirittura la cancellazione delle lezioni", ha affermato la ministra

Per Stark-Watzinger, bisogna puntare semmai su misure volte al risparmio energetico con il coinvolgimento dei responsabili delle scuole, ma anche insegnanti e alunni. "Molte scuole si occupano da tempo di energia in modo sostenibile e responsabile con concetti di risparmio energetico", ha affermato Maike Finnern, capo del sindacato scolastico Gew. "Ma una cosa è anche certa: molte scuole sono fatiscenti, non costruite o rinnovate in modo efficiente dal punto di vista energetico, molte finestre sono rotte o non possono essere aperte correttamente per una rapida ventilazione, gli impianti di riscaldamento devono essere modernizzati", ha avverttio. Secondo calcoli di Gew, l'arretrato di ristrutturazione delle scuole è attualmente di 45,6 miliardi di euro.

Il governo, per il momento, ha varato un piano di emergenza in cui le scuole sono state inserite nella lista dei soggetti da tutelare in via prioritaria in caso di riduzione delle forniture di gas. Questo, però, non ha impedito al distretto di Lahn-Dill, vicino a Francoforte, di programmare per settempre lo stop all'acqua calda nelle sue 86 scuole.

La misura non è isolata in Germania: in diverse parti del Paese, sulla spinta degli appelli del governo, si sta razionando l'acqua calda, spegnendo i lampioni e chiudendo le piscine. Berlino ha abbassato il termostato delle piscine all'aperto, riducendone la temperatura di 2 gradi. Nella Germania occidentale, Colonia sta riducendo l'illuminazione stradale al 70% della potenza massima a partire dalle 23. "Gli importatori di gas e le società di servizi pubblici stanno lottando per la sopravvivenza mentre le bollette dei consumatori stanno andando alle stelle", scrive il Financial Times. "La situazione è più che drammatica", dice Axel Gedaschko, capo della federazione delle imprese edili tedesche Gdw: "La pace sociale della Germania è in grave pericolo".

Lunedì prossimo, il gigante del gas russo Gazprom chiuderà il Nord Stream 1, il gasdotto che dai giacimenti russi porta il gas alla Germania. La chiusura è stata giustificata alla luce di una manutenzione staordinaria già programmata da tempo, e dovrebbe durare 10 giorni. Ma Berlino teme che Mosca sia intenzionata a tenere chiusi i rubinetti più a lungo, riducendo la corsa del Paese a garantirsi scorte sufficienti per il prossimo inverno. "La situazione sul mercato del gas è tesa e purtroppo non possiamo garantire che non peggiorerà", ha detto martedì il ministro dell'Economia Robert Habeck: “Dobbiamo essere preparati in caso la situazione diventi critica”. Oggi, il livello di allerta del Paese è in fase 2. Dopodiché, scatterà la terza e ultima: quella dell'emergenza energetica vera e proprio. A quel punto, anche alcune scuole potrebbero essere costrette a chiudere i battenti. 

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