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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Il caso / Paesi Bassi

Tifosi olandesi pagati per promuovere i Mondiali in Qatar

Cinquanta sostenitori della nazionale ‘Oranje’ invitati ad assistere gratuitamente alle partite per condividere sui social foto e messaggi positivi sul Paese ospitante

Cinquanta tifosi della nazionale di calcio olandese andranno ai Mondiali in Qatar senza dover pagare voli e albergo. L’unica cosa che dovranno fare, oltre che tifare per la nazionale Oranje, sarà condividere sui social foto, video e messaggi positivi sul Paese del Golfo per promuoverne l’immagine a livello internazionale e segnalare eventuali post negativi messi in rete da altri utenti delle piattaforme online. Ai 'tifosi-influencer' verrà anche chiesto di assistere dal vivo alla cerimonia e alla partita di apertura del torneo che vedrà la nazionale del Qatar impegnata contro l'Ecuador.

I dettagli del programma di promozione social dei Mondiali è stato svelato da NOS, l’emittente radiotelevisiva pubblica olandese, che ha reso noto il codice di condotta al quale devono sottoporsi i tifosi prescelti. Il ‘contropiede’ social del Qatar in vista dell’evento sportivo è partito dopo anni di accuse di violazione dei diritti umani, con alcune ong che hanno denunciato la morte di migliaia di migranti sfruttati nella costruzione degli stadi che ospiteranno le partite della Coppa del mondo.

La copertura social favorevole al Qatar, come previsto dal codice di condotta firmato dai 'tifosi-influencer', sarà accompagnata dalla segnalazione e rimozione di commenti negativi ai post dei fan della nazionale olandese che andranno gratis ai Mondiali. Inoltre, gli organizzatori dell’operazione di marketing si riservano il diritto di chiedere “la modifica o la cancellazione” dei post ritenuti non conformi con le regole sottoscritte. 

Mondiali 2022 Qatar, telecronisti e commentatori della Rai

Non è dato a sapere se il programma di promozione social del Qatar sia stato replicato con le tifoserie di altre nazionali o se abbia coinvolto personalità di altro profilo. Tuttavia, proprio in Olanda, mesi fa hanno suscitato dure critiche le dichiarazioni dell’ex calciatore Ronald de Boer, ambasciatore dei Mondiali in Qatar, il quale aveva definito “una totale sciocchezza” l’inchiesta del giornale britannico The Guardian secondo la quale fino a 6.500 lavoratori di varie nazionalità avrebbero perso la vita in Qatar nei dieci anni successivi all’assegnazione dei Mondiali di calcio al Paese del Golfo Persico.

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