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Sabato, 20 Aprile 2024
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La 'nuova Merkel': "I funzionari Ue pagano poche tasse". Ma il commissario (tedesco) li difende

I circa 56mila dipendenti delle istituzioni comunitarie non versano nelle casse erariali ma nel bilancio comunitario. Nel 2012 il Belgio chiese di passare al regime nazionale. Ecco quanto pagano di imposte

I funzionari europei non pagano le tasse. Anzi, sì. Il centro-destra tedesco si divide sul trattamento tributario e fiscale delle circa 56mila persone che tra Bruxelles, Lussemburgo e Strasburgo lavorano per conto dell’Ue. La polemica è tutta interna alla Cdu, il partito cristiano-democratico tedesco della cancelliera tedesca, Angela Merkel, e del commissario per il Bilancio, Gunther Oettinger.

Lo scontro "tedesco"

Proprio quest’ultimo si rende protagonista della singolare vicenda. Annegret Kramp-Karrenbauer, leader dell’Unione dei cristiano-democratici chiede che i funzionari paghino le tasse, con Oettinger che replica al suo segretario di partito dicendo che le tasse sono pagate. Vero, ma fino a un certo punto. Perché ai sensi del regolamento comunitario, in materia, “I funzionari e altri agenti dell'Unione sono esenti da imposte nazionali sugli stipendi, salari edemolumenti versati dall'Unione”. Insomma, chi lavora per l’Ue non risponde ai regimi statali, ma a regimi di imposizione ‘speciali’, tutti europei.

Le mire sulle tasse dei funzionari Ue

Un’altra giurisdizione fiscale, dunque. In particolare, le retribuzioni pagate dalla Commissione sono direttamente assoggettate all’imposta comunitaria, che prevede un’aliquota progressiva che va dall’8% al 45%. Pure il Parlamento europeo conferma che “gli dei funzionari Ue sono tassati in media del 25% (e fino al 45%)”. Non solo. “Pagano anche le tasse locali del paese dove vivono”.

La questione del regime di imposizione non è nuova. Nel 2012 l’allora primo ministro belga sollevò il problema e propose di far pagare le tasse in Belgio ai funzionari europei. Non se ne fece niente, perché le tasse pagate dai funzionari europei finiscono direttamente nel bilancio comunitario. Sono una delle poche fonti proprie dell’Ue. Esattamente ciò che ricorda Oettinger alla sua segretaria di partito. “I redditi dei funzionari dell'UE sono già soggetti a tassazione a vantaggio dell'Unione europea”.

Quanto pagano?

Quindi è vero che il prelievo fiscale su chi lavora per l’Ue non finisce nelle casse statali, ma evita agli Stati di mettere meno risorse per finanziare il funzionamento dell’Ue. Il problema vero, semmai, è l’importo delle tasse da pagare. Perché se è vero che ai dipendenti europei si applica un prelievo progressivo, quanto si paga poi nella pratica? In Commissione europea un amministratore semplice di I grado percepisce tra i 2.654 euro al mese ai 3.003 euro al mese. Spesso, grazie a concorsi, si entra in posizioni di fascia-medio alta. Al primo contratto si applica sempre la soglia base di imposizione dell’8%.

Poi ci sono i benefit. Le regole prevedono che se per lavorare per l’Ue si è costretti a lasciare il proprio Paese di origine o residenza, le istituzioni europee ti offrono una indennità pari al 16% dello stipendio base. E poi, le spese sanitarie sono coperte all’80% dall’Ue. Quindi, alla fine, i funzionari europei potrebbero anche rientrare delle spese fiscali che sostengono.

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