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Venerdì, 29 Marzo 2024
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"Mussolini ha fatto anche cose buone", ora Tajani si scusa. Gaffe o campagna elettorale?

Dopo una giornata infuocata a Strasburgo, dove diversi eurodeputati ne hanno chiesto le dimissioni, il presidente dell'Eurocamera fa un passo indietro. Ma per alcuni, il suo obiettivo è stato raggiunto

Alla fine, dopo il putiferio che da Strasburgo è rimbalzato in Italia e da qui al resto dell'Europa, il presidente del Parlamento Ue Antonio Tajani ha chiesto scusa. La frase su Benito Mussolini, che a suo giudizio "ha fatto delle cose positive per realizzare infrastrutture nel nostro Paese”, dette a poche ore dall'incontro con Matteo Salvini, "non intendevano in alcun modo giustificare o banalizzare un regime anti-democratico e totalitario", si legge in una nota diramata dal suo portavoce. Una nota che in qualche modo risponde alle richieste di chiarimenti sollevate da quasi tutta l'Eurocamera, comprese quelle di dimissioni avanzate dai banchi della sinistra. Ma che a Strasburgo lascia non pochi dubbi: tanto che qualcuno, malignamente, si chiede se quella di Tajani sia una gaffe involontaria, o una ben precisa strategia di campagna elettorale.

Lo ha detto (quasi) palesemente il leader dei liberali europei Guy Verhofstadt durante l'animata seduta di oggi a Strasburgo: "E' stupido da tutte le parti suscitare questo dibattito” sulle dichiarazioni di Tajani, “mischiandolo con la campagna elettorale che alcuni sembrano aver già iniziato. Il primo a dover rispettare tutto ciò è proprio il presidente del Parlamento europeo. È lui che non deve iniziare la campagna elettorale italiana”, ha detto Verhofstadt.

Finta gaffe?

I sospetti nascono anche per la strana coincidenza tra le dichiarazioni di Tajani e il suo successivo appuntamento a Roma con Matteo Salvini e Giorgia Meloni.  Oggetto dell’incontro erano le candidature per le prossime elezioni amministrative. “Clima ottimo, per un caffè tra amici”, ha dichiarato Ignazio La Russa, presente al tavolo e noto, anche lui, per diversi attestati di stima nei confronti del Duce.

Del resto, dopo mesi a sottolineare il ruolo di Forza Italia quale "argine" ai populismi e ai sovranisti in Europa (leggasi Salvini e Le Pen), da qualche tempo a questa parte, il presidente del Parlamento sembra avere un atteggiamento più accondiscendente verso la destra. Tanto più dopo che Silvio Berlusconi ha dichiarato di "prevedere" un passo indietro del Partito popolare europeo (di cui fa parte FI) rispetto alla storica alleanza con il centrosinistra: dopo il voto di maggio si apriranno "nuove strade per un’alleanza con i conservatori di destra e anche con quelli che attualmente si dichiarano sovranisti-nazionalisti”, ha profetizzato il Cavaliere.

Ecco perché in tanti a Strasburgo sospettano che con le sue parole su Mussolini Tajani abbia voluto al contempo ritagliarsi uno spazio di visibilità sui media e lanciare un messaggio di apertura verso i banchi della destra, che da maggio potrebbero essere molto più affollati di adesso. 

Cosa ha detto Tajani e le scuse

Ottenuto questo, il presidente del Parlamento è tornato all'interno dei ranghi che competono al suo ruolo. E ha ricordato di ritenersi un "convinto anti-fascista". "Sono profondamente dispiaciuto  - ha aggiunto - che, malgrado la mia storia personale e politica, qualcuno possa pensare che io sia indulgente col fascismo. Ho sempre ribadito che Mussolini e il fascismo sono stati la pagina più buia della Storia del secolo passato, senza alcun distinguo. Mi sono sempre battuto contro ogni forma di dittatura o totalitarismo. Come ho detto con grande fermezza lo scorso ottobre in Plenaria, l’Europa nasce dalla sconfitta del fascismo ed è l’argine più solido contro ogni totalitarismo”.

A dirla tutta, a ottobre, Tajani aveva detto che l'Ue era nata dalla sconfitta del nazismo e del comunismo: il fascismo non era stato citato, e il riferimento all'Urss (che aveva vinto la guerra a Hitler) era stato tacciato di falso storico. Se poi vogliamo ancora fare le pulci alle scuse di Tajani, quel "senza alcun distinguo" appare quantomeno inesatto: “Mussolini non è stato un campione di democrazia ma bisogna essere onesti - aveva detto nell'intervista delle polemiche -  Ha fatto strade, ponti, edifici, impianti sportivi, ha bonificato tante parti della nostra Italia, ha realizzato l’istituto per la ricostruzione industriale”. Se questo non è un distinguo...

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