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Martedì, 23 Aprile 2024
Il caso / Svizzera

La Svizzera blocca la Spagna e ferma la fornitura di cannoni all'Ucraina

Per riesportare le armi di fabbricazione elvetica occorreva l'ok del Paese produttore. Ma Berna ha negato l'autorizzazione a Madrid

La Svizzera resta neutrale anche di fronte alla Russia di Putin. Il governo di Berna ha negato l'autorizzazione alla Spagna per fornire all'Ucraina due cannoni antiaerei di fabbricazione elvetica. I mezzi militari di proprietà di Madrid per essere esportati necessitano il via libera del Paese produttore. Si tratta della stessa procedura seguita per la consegna a Kiev dei carri armati Leopard 2 di fabbricazione tedesca: per metterli a disposizione dell'esercito ucraino occorre il permesso di Berlino a prescindere da dove si trovino i blindati.

Come in altre occasioni, il governo svizzero ha confermato, nell'ambito della sua politica di neutralità, che non consentirà alla Spagna di trasferire i due cannoni antiaerei dopo aver ricevuto la richiesta di Madrid lo scorso 16 gennaio. In una nota, il ministero federale dell'Economia spagnolo, incaricato di trattare con Berna sulla richiesta per il sostegno a Kiev, ha confermato il rifiuto elvetico dal momento che la legge svizzera non consente la riesportazione dei loro prodotti bellici verso Paesi in guerra.

La Svizzera aveva precedentemente negato simili richieste di riesportazione alla Danimarca e alla Germania, che l'anno scorso avevano chiesto di poter trasferire armi svizzere all'Ucraina per aiutarla nella sua risposta all'invasione russa. In particolare, la Svizzera ha respinto due richieste tedesche di riesportazione di munizioni svizzere in Ucraina per carri armati Gepard e una richiesta danese di fornitura di una ventina di blindati Piranha III.

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Il rifiuto svizzero di collaborare all'invio di armi difensive all'Ucraina ha aperto un dibattito nel Paese. L'esecutivo ha ricordato che il Parlamento nazionale sta analizzando possibili "aggiustamenti" alla sua politica sulla riesportazione di armi. Nonostante la sua tradizionale politica di neutralità, la Svizzera si è associata alle sanzioni economiche dell'Unione europea nei confronti della Russia. Per questo motivo è stata inclusa nella lista dei Paesi considerati "ostili" da Mosca.

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