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Martedì, 16 Aprile 2024
Diritti delle donne

Stupro, violenza e stalking, Bruxelles li vuole rendere reati europei

Nell'Unione una donna su tre è stata vittima di molestie, una su venti ha denunciato di essere stata stuprata

Lo stupro, le mutilazioni genitali femminili, lo stalking online, la condivisione non consensuale di immagini intime e l'incitamento alla violenza online devono essere reati perseguibili in tutta l’Unione europea. Lo ha ribadito la Commissione in occasione della Giornata internazionale della donna. Le nuove norme proposte da Bruxelles per contrastare la violenza contro le donne, in particolare quella domestica, sono arrivate assieme ai dati inquietanti diffusi dall’esecutivo europeo.

Secondo le ultime stime, la violenza di genere all’interno e fuori dalle mura di casa colpisce nell'Ue una donna su tre. Una su due ha subito molestie sessuali e una su venti riferisce di essere stata stuprata. Anche la violenza online è in aumento, in particolare nei confronti delle donne attive nella vita pubblica, ad esempio nel giornalismo o in politica. Una ragazza su due è stata vittima di violenza di genere online, si legge nel documento Ue. Come se non bastasse, le donne subiscono atti di violenza anche sul lavoro: circa un terzo delle lavoratrici nell’Ue è oggetto di molestie sessuali in ambito professionale. Motivi che hanno spinto la Commissione a intervenire in cinque ambiti.

  • Perseguibilità penale dello stupro, delle mutilazioni genitali femminili e della violenza online: proposta di qualificare come reati in tutta l’Ue le varie categorie di violenza o molestia nei confronti delle donne.
  • Modalità di denuncia sicure e procedura di valutazione del rischio: introdurre nuove modalità di denuncia più sicure, più semplici, più accessibili, anche online, e attente sia alla dimensione di genere che alla sensibilità del minore.
  • Rispetto della vita privata della vittima nel procedimento giudiziario e diritto al risarcimento: le prove o le domande relative alla vita privata della vittima, in particolare sulla sua storia sessuale, andrebbero utilizzate solo se strettamente necessarie. La vittima dovrebbe inoltre avere il diritto di chiedere all'autore del reato il risarcimento integrale dei danni, compresi i costi dell'assistenza sanitaria, dei servizi di sostegno, della perdita di reddito e dei danni fisici e psicologici subiti, e dovrebbe poter chiedere tale risarcimento nel corso del procedimento penale.
  • Assistenza alle vittime attraverso l'istituzione di una linea di assistenza telefonica e di centri antistupro: la Commissione propone che gli Stati membri mettano a disposizione servizi ad hoc, ad esempio mediante la creazione di centri antistupro. 
  • Miglior coordinamento e cooperazione: gli Stati membri dovrebbero scambiarsi le migliori pratiche e consultarsi sui casi di rilevanza penale, anche attraverso Eurojust e la rete giudiziaria europea. La Commissione propone inoltre l'obbligo per gli Stati membri di raccogliere dati sulla violenza contro le donne e la violenza domestica da utilizzare ai fini di un'indagine condotta a livello dell'Ue ogni cinque anni.

La Commissione ha inoltre pubblicato l'edizione 2022 della relazione annuale sulla parità di genere nell'Ue. La relazione sottolinea l'impatto esponenziale della pandemia sulle donne. Dopo un decennio di aumento costante, nel 2020 la partecipazione delle donne alla forza lavoro è diminuita dello 0,5% rispetto al 2019. La violenza contro le donne e la violenza domestica, ancora diffuse nell'Ue, si sono ulteriormente aggravate con la pandemia, compresa la violenza online.

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