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Venerdì, 29 Marzo 2024
I nuovi schiavi

Stretta su matrimoni forzati e adozioni illegali: così l'Ue vuole combattere la tratta

Nel mirino di Bruxelles anche la prostituzione illegale e lo sfruttamento nei luoghi di lavori. Proposta l'introduzione di un reato per chi si avvale dei 'servizi' degli schiavi

I matrimoni forzati e le adozioni illegali sono reati da combattere come la tratta e lo sfruttamento di esseri umani. Ne è convinta la Commissione europea che ha adottato una proposta per affrontare i fenomeni che colpiscono ogni anno almeno 7mila vittime Ma il vero dato potrebbe essere molto più alto dal momento che molte persone oggetto di sfruttamento non vengono individuate. 

A differenza del traffico di migranti, dove questi pagano per attraversare irregolarmente un confine, nella tratta finalizzata allo sfruttamento le persone vengono trafficate con un altro obiettivo che permette ai criminali di lucrare nel tempo. È il caso, ad esempio, dello sfruttamento sessuale, il motivo prevalente (51%) per il quale le vittime vengono portate in Europa. L'87% di loro sono donne (73% delle quali adulte e 27% ragazze o bambine). Gli uomini vengono invece sfruttati principalmente per lavorare in cantieri, fabbriche, campi o altri luoghi senza il rispetto delle norme più elementari. Secondo i numeri presentati dalla Commissione, una vittima di sfruttamento su quattro è un bambino.

Le norme proposte da Bruxelles mirano ad offrire alle autorità strumenti più solidi per indagare e perseguire le nuove forme di sfruttamento, per esempio garantendo che l'uso consapevole dei servizi forniti dalle vittime della tratta costituisca un reato. La proposta prevede anche sanzioni obbligatorie nei confronti delle imprese e non più solo delle singole persone per i reati di tratta. Si mira inoltre a migliorare le procedure per l'identificazione precoce e il sostegno alle vittime negli Stati membri, in particolare attraverso la creazione di un meccanismo europeo di indirizzamento.

Ma il provvedimento più deciso è sicuramente l'inserimento dei matrimoni forzati e delle adozioni illegali tra i tipi di sfruttamento che rientrano nella definizione della direttiva su questi reati. "Gli Stati membri dovranno quindi qualificare tali condotte come tratta di esseri umani nel diritto penale nazionale", si legge nella proposta. "Non possiamo tollerare che coloro che si avvalgono consapevolmente di servizi derivanti dallo sfruttamento rimangano impuniti, ed è per questo che proponiamo che gli Stati membri riconoscano questa pratica come reato", ha detto Ylva Johansson, commissaria europea per gli Affari interni.

Ragazze ridotte come schiave e costrette a prostituirsi con riti voodoo

"Vogliamo dimostrare alle imprese che trarre profitto dal lavoro forzato comporta gravi conseguenze per questo reato, come l'esclusione dai benefici pubblici o persino la chiusura delle strutture, e che la sanzione non può limitarsi a una semplice multa", ha aggiunto Diane Schmitt, coordinatrice Ue per le attività contro i traffico di esseri umani. "Queste norme costituiranno strumenti più aggiornati per la lotta contro la tratta degli esseri umani e per la protezione delle vittime", ha assicurato Schmitt.

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