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Sabato, 20 Aprile 2024
Il caso / Paesi Bassi

"Resti in Olanda, ha bisogno della cannabis": Corte Ue salva dall'espulsione un cittadino russo

L'uomo è malato di cancro e segue una terapia a base di marijuana che non è autorizzata in Russia

Uno Stato dell'Ue non può rimpatriare un cittadino di un Paese extra Ue, immigrato irregolare, se soffre di una grave malattia e se ci sono "comprovati motivi" che il rimpatrio possa esporlo a un aumento "significativo" e "irrimediabile" del dolore causato dall'infermità di cui soffre. Lo ha deciso la Corte di Giustizia dell'Ue, nella sentenza riguardante il caso di un cittadino russo, che soffre da quando aveva 16 anni di una rara forma di tumore del sangue, attualmente in cura nei Paesi Bassi.

La cura consiste nella somministrazione di cannabis terapeutica, per lenire il dolore: in Russia la cannabis non è autorizzata a fini terapeutici. L'uomo ha presentato diverse richieste di asilo nei Paesi Bassi, tutte respinte: quando gli è stato intimato il rimpatrio, ha fatto ricorso al Tribunale dell'Aja, chiedendo un permesso di soggiorno o almeno che venga rinviato il rimpatrio, dato che la cannabis terapeutica per lui è essenziale: senza non potrebbe condurre una vita dignitosa.

Il Tribunale dell'Aia ha deciso di rivolgersi alla Corte per stabilire se il diritto dell'Unione osti al rimpatrio o ad un provvedimento di allontanamento in un caso simile. La Corte ha deciso che il diritto Ue impedisce un rimpatrio, in circostanze simili.

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