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Mercoledì, 24 Aprile 2024
La guerra

Stoltenberg: “Ucraina nella Nato? Porte aperte ma decidono i Paesi”

Il segretario generale dell’Alleanza atlantica risponde alla richiesta di Kiev. Poi la precisazione: “Non siamo in guerra, ma sosteniamo la legittima difesa”

Chiedere l’adesione alla Nato è un diritto degli Stati, ma in merito alla domanda decidono i Paesi membri dell'alleanza. Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, non ha chiuso affatto all’ingresso dell’Ucraina nell’alleanza atlantica dopo la richiesta di adesione arrivata da Kiev. Anzi, Stoltenberg ha ricordato che "le porte della Nato restano aperte come abbiamo dimostrato negli ultimi anni” con l’ingresso di vari Paesi dell’ex blocco sovietico. Tuttavia, le regole parlano chiaro: “La scelta sull’ingresso va presa da tutti e trenta gli alleati”.

Il riferimento alle regole non è casuale. Parlando in una conferenza stampa convocata per reagire all’annuncio di Vladimir Putin sull’annessione russa di alcune parti dell’Ucraina, Stoltenberg non ha però citato il precedente del 2008, quando Kiev chiese per la prima volta di entrare nell’alleanza e la domanda non venne accolta. A opporsi in quell’occasione furono soprattutto la Germania di Angela Merkel e la Francia di Nicolas Sarkozy, timorosi delle conseguenze negative nei rapporti con la Russia che avrebbe avuto una decisione di quel tipo.

Il segretario generale della Nato ha comunque tenuto a precisare che “ogni democrazia in Europa ha diritto di chiedere di far parte della Nato e gli alleati della Nato rispettano questo diritto”. Parole che lasciano qualche margine di speranza a Kiev. Stoltenberg ha poi chiarito che “la Nato non è parte del conflitto” anche se “sostiene l'Ucraina nel suo sforzo per difendersi” dalla Russia.

Zelensky: Ucraina ha presentato richiesta di annessione alla Nato

L’annuncio di oggi del Cremlino, ha esordito Stoltenberg davanti alle telecamere, “è il più grande tentativo di annessione di territorio europeo con la forza dalla Seconda guerra mondiale”. Quella rivendicata dalla Russia “è un'area grande più o meno quanto il Portogallo” ma “queste terre sono in Ucraina”. Quella che l’Europa sta vivendo “è la più grave escalation di questo conflitto dal 24 febbraio”, ha avvertito Stoltenberg, “perché siamo in presenza di una combinazione tra la mobilitazione in Russia con la spregiudicata retorica sul nucleare e il tentativo illegale di oggi di annettere illegalmente una parte dell’Ucraina”. Nonostante la gravità della situazione “se non sosteniamo gli ucraini, il prezzo da pagare probabilmente sarà molto più alto”, ha concluso il numero uno della Nato, invitando i Paesi dall’alleanza a continuare ad aiutare Kiev.

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