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Sabato, 20 Aprile 2024
Stress / Paesi Bassi

Esauriti dal Covid? In Olanda spopolano le "stanze della demolizione" per sfogarsi

All'interno i clienti possono lanciare stoviglie contro i muri, frantumare oggetti con martelli e asce. Dando libero sfogo allo stress accumulato tra lockdown e altre restrizioni

Dopo l'illusione di essersi liberati per sempre dalla pandemia, e aver cestinato le odiate mascherine, gli olandesi si sono ritrovati un'altra volta nel bel mezzo dell'emergenza sanitaria, con tanto di nuove restrizioni. E per questo, dicono i sondaggi, sono sempre più frustrati. Una situazione su cui alcuni imprenditori hanno investito, trovando un modo per capitalizzare il malessere dei cittadini: è così che nel Paese sono sempre più diffuse le cosiddette "stanze della rabbia" o "stanze della demolizione". Qui, i clienti pagano un biglietto per spaccare tutto, letteralmente. Di solito nelle stanze si trovano stoviglie da lanciare contro il muro e vari oggetti da frantumare con un martello o un'ascia.

"Soffrite di coronastress? Frustrazioni per la chiusura o il coprifuoco? Libera la bestia che è in te e distruggi tutto quello che c'è nella stanza", si legge nel sito web di una delle stanze . Il fenomeno è stato importato nei Paesi Bassi dal Giappone e dall'America nel 2016, ma negli ultimi tempi è diventato sempre più popolare, nota Sandor van den Brand, proprietario di Dagje uit Breda, uno dei tanti locali in cui si  può distruggere tutto. "Abbiamo quasi un centinaio di attività diverse tra cui le persone possono scegliere, ma la Smash Room (stanza della demolizione, ndr) è sicuramente la più popolare. Abbiamo circa 90 prenotazioni ogni giorno", ha raccontato a Nos

Anche Brian Savelkouls, proprietario di un'altra "stanza della rabbia", la Rage Room Fun, ha visto la sua attività prosperare durante la pandemia. Il suo progetto è nato sulla scorta della sua vicenda personale: rimasto senza lavoro in seguito alla crisi Covid, ha pensato bene di mettersi in proprio: "Quando ho ricevuto la lettera di licenziamento, mi sono talmente arrabbiato che ho lanciato la scatola di biscotti dall'altra parte della stanza. Non faccio mai cose del genere, quindi la mia ragazza si è arrabbiata molto e mi ha detto: 'Non lo farai mai più a casa'. E così è nato il progetto di allestire una stanza in cui demolire le cose", dice.

Secondo i proprietari di questi stabilimenti, tali strutture aiutano le persone a sentirsi meglio, a liberarsi dalla loro frustrazione. "È un'attività che si vende da sola", dice Van den Brand. "Quasi tutti hanno la loro ragione per venire", spiega Savelkouls. "La gente viene lamentandosi di ciò che non è più permesso o possibile fare a causa delle misure anti coronavirus e su come si sentono frustrati perché 'tutto gli è stato tolto'". Cita l'esempio di due fidanzati che, prima di entrare nella stanza, "imprecavano e sbraitavano" l'uno contro l'altro. Quando sono usciti, "ho ricevuto un abbraccio da entrambi".

Non tutti condividono però la bontà di questo metodo: secondo Arie Dijkstra, professore di psicologia sociale all'Università di Groningen, distruggere tutto non aiuta a risolvere i problemi. Emozioni come la rabbia o l'impotenza non possono essere affrontate senza prima riconoscerle, dice. Ma riconosce che "siamo tutti sulla stessa barca nella pandemia e se ti senti male, vuoi liberartene".

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