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Sabato, 20 Aprile 2024
Mediterraneo / Tunisia

Soldi Ue per trattenere i migranti: il nuovo accordo tra Europa e Tunisia voluto dall'Italia

L'intesa arriva mentre il Paese simbolo della primavera araba rischia di sprofondare in una nuova dittatura

La Commissione europea e la Tunisia attiveranno "un partenariato operativo più forte" contro il traffico di migranti. Il Paese del Nord Africa - da mesi in forti difficoltà economiche e in trattative con il Fondo monetario internazionale per un programma di salvataggio finanziario - ha attirato l'attenzione di Bruxelles, preoccupata che i flussi migratori in crescita possano mettere in difficoltà i suoi Stati membri, a partire dall'Italia. La visita di ieri della commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson - che segue di poche settimane quella del collega all'Economia, Paolo Gentiloni - si è conclusa con un'intesa che, almeno secondo le promesse, va incontro alle preoccupazioni del governo di Giorgia Meloni.

Pressing di Italia e Francia

Roma chiede da mesi che l'Europa intervenga per aiutare Tunisi nonostante le violazioni dello Stato di diritto e delle libertà civili che stanno facendo sprofondare il Paese verso una nuova dittatura. Meloni può contare sul sostegno di Emmanuel Macron, con il quale condivide la preoccupazione che i rispettivi Paesi debbano farsi carico di un'eventuale fuga dalla Tunisia dei cittadini in difficoltà, assieme a quella di tanti migranti che vivono nel Paese.

La stretta sui migranti 

La nuova intesa, si legge in una nota della Commissione, comprende "il sostegno alla protezione delle frontiere marittime e delle frontiere meridionali della Tunisia, il potenziamento delle forze di polizia e della cooperazione giudiziaria, una cooperazione operativa rafforzata con le pertinenti agenzie dell'Ue come Eurojust ed Europol e la sensibilizzazione sulla i pericoli della migrazione irregolare, con campagne di informazione finanziate dall'Ue che saranno lanciate a maggio e giugno".

Raggiunto l'accordo politico tra Johansson e il ministro degli Esteri tunisino, Nabil Ammar, ora il dossier passerà agli esperti delle due parti che definiranno i dettagli del nuovo partenariato, "che consentirà un'azione più efficace contro l'immigrazione irregolare", ci ha tenuto a sottolineare la Commissione.

Sostegno Ue ai rimpatri

Tra le promesse di Bruxelles al governo di Tunisi in cambio di una stretta sui migranti c'è quella di "fornire un sostegno significativo per consolidare le capacità della Tunisia in risposta alla recrudescenza di un fenomeno che deve essere percepito nella sua interezza e da un punto di vista multidimensionale". Le due parti hanno inoltre deciso "di rafforzare la loro cooperazione in materia di protezione e rimpatrio dei migranti irregolari in Tunisia nei loro Paesi di origine, con un maggiore sostegno dell'Ue al rimpatrio volontario e al reinserimento, nel pieno rispetto dei diritti e della dignità umana", si precisa nella nota di Bruxelles.

L'odio contro i migranti

A prescindere dalle scelte comunicative resta il dato politico che l'Unione europea stringerà un patto con il Paese simbolo della primavera araba proprio mentre sta scivolando verso una nuova dittatura. Il suo presidente, Kais Saied, nei mesi scorsi è stato accusato da importanti ong per i diritti umani, come Amnesty International, di aver alimentato "un'ondata di attacchi contro i migranti neri africani". Lo scorso 21 febbraio, dopo le accuse di Saied ai migranti sub-sahariani, "folle di facinorosi erano scese in strada aggredendo migranti, studenti e richiedenti asilo, decine dei quali erano poi stati arrestati dalla polizia e successivamente espulsi". Ma non è tutto.

Verso una dittatura

Lo scorso 20 aprile è stato confermato l'arresto preventivo del leader dell'opposizione, Rached Ghannouchi, sotto processo con l'accusa di complotto contro la sicurezza dello Stato. L'81enne, capo del partito islamista Ennahda, era il presidente del Parlamento eletto e poi sciolto nel 2021 da Saied, quando quest'ultimo ha assunto i pieni poteri.

Il nuovo "dittatore" che l'Italia vuole aiutare per fermare i migranti

L'oppositore aveva condannato la "decisione ingiusta" che servirebbe a coprire il fallimento delle politiche economiche del governo che stanno facendo sprofondare il Paese in una crisi economica senza precedenti. L'arresto di Ghannouchi è solo l'ultimo di una lunga serie di provvedimenti contro politici che avevano accusato Saied di colpo di Stato per le sue mosse volte a chiudere il Parlamento e a governare per decreto prima di riscrivere la Costituzione. Saied, a sua volta, afferma che le sue azioni sono legali e necessarie per salvare la Tunisia dal caos e ha definito i suoi nemici "criminali", "traditori" e "terroristi", esortando le autorità ad agire contro di loro. Una situazione di forte tensione, nella quale l'Ue ha deciso di intervenire nonostante i chiari rischi che i soldi dei contribuenti possano essere usati per scopi che hanno ben poco a che vedere con i valori europei. 

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