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Sabato, 2 Dicembre 2023
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L'eurodeputato leghista che lascia Salvini per Meloni (e forse anche per amore)

Il giovane calabrese Vincenzo Sofo, considerato un ideologo della svolta salviniana, lascia Carroccio e gruppo Id a Bruxelles dopo l'ok del partito a Draghi. E aderisce alla famiglia dei conservatori europei. Dove potrebbe ritrovare la sua fidanzata (ed ex astro nascente della destra francese)

La svolta europeista con tanto di fiducia al governo Draghi, senza dubbio, ha avuto il peso maggiore. Ma forse c'è anche il legame, sentimentale oltre che politico, con chi già da tempo ha abbandonato il sovranismo in versione governativa. Parliamo di Vincenzo Sofo, il giovane eurodeputato calabrese della Lega che ha annunciato il suo addio non solo al Carroccio, ma anche al gruppo europeo Identità e democrazia. Per lui, considerato a lungo una sorta di ideologo del nuovo corso leghista targato Matteo Salvini, si aprono le porte dell'Ecr, il partito europeo dei conservatori e riformisti, guidato da Giorgia Meloni.    

Le ragioni di Sofo

"La fiducia al governo Draghi per la Lega rappresenta una svolta netta rispetto al progetto politico al quale ho lavorato da quando Matteo Salvini è diventato segretario federale - ha spiegato Sofo - Sono entrato in questo movimento nel 2009 perché era l'unica alternativa al Pdl e a una deriva centrista del centrodestra che lasciava orfani milioni di italiani in cerca di qualcuno che ne difendesse le istanze identitarie, patriottiche e sociali. Proprio per questo fui tra i primissimi e più entusiasti sostenitori della svolta nazionale impressa al Carroccio da Salvini per costruire una forza politica in grado di dare battaglia a Bruxelles per impedire il suicidio dell'Europa e del nostro paese a colpi di folli direttive Ue. Oltre che essere tra i più convinti promotori di un'alleanza con Fratelli d'Italia come alternativa al monopolio politico del centrismo". 

"Ecco perché - prosegue - pur comprendendo il momento emergenziale, per coerenza con le mie convinzioni non posso condividere il percorso intrapreso entrando nella grande alleanza a sostegno del neonato governo Draghi, il quale temo che provvederà passo dopo passo a un reset di tutto ciò per il quale ci siamo battuti. Con questa decisione la missione della Lega cambia e mira a raccogliere l'eredità del Pdl più che a costruire un grande movimento patriottico, identitario, conservatore e sociale. Scelta legittima e probabilmente affine alla sua natura originaria ma in contrasto con le ragioni per le quali personalmente aderii a questo movimento e ai fondamenti che hanno sempre caratterizzato la mia attività politica", sottolinea Sofo. 

I movimenti a Bruxelles

Da qui la scelta di abbandonare Lega e gruppo Id a Bruxelles, per aderire all'Ecr di Meloni (e dei polacchi del Pis). Un passaggio che magari in Italia potrebbe dire poco, ma che in Europa ha un significato particolare. L'Ecr, infatti, mira da tempo a proporsi come forza politica trainante della destra europea. I concorrenti diretti, al momento, sono i partiti che al Parlamento europeo hanno costituito il gruppo di Identità e democrazia, che comprende Lega, i francesi del Rassemblement national di Marine Le Pen, e i tedeschi dell'Afd. La scelta di Salvini di sostenere il governo Draghi (e di votare a Bruxelles a favore del regolamento del Recovery fund, considerato fino a ieri una sorta di nuovo cappio dell'austerity) ha spaccato il gruppo Id, con tensioni notevoli tra Lega e Afd, mentre i francesi hanno cercato una mediazione. 

Il legame con Marion (Le Pen)

Ad avvantaggiarsi delle spaccature all'interno dell'Id potrebbe essere alla lunga proprio l'Ecr di Giorgia Meloni, che si propone come forza di opposizione dura e pura all'establishment europeo (anche se un piede dentro l'attuale Commissione Ue ce l'ha grazie al commissario polacco all'Agricoltura). Per Sofo, oltre alle ragioni politiche, la famiglia dei conservatori offre un luogo più al riparo dalle tensioni tra la sua fidanzata e la leader della destra francese Marine Le Pen. Già, perché Sofo è da tempo legato sentimentalmente a Marion Maréchal Le Pen, nipote di Marine, ed ex astro nascente del partito di famiglia (ossia il Front national creato dal nonno Jean-Marie). In seguito alla svolta 'governista' della zia Marine, Marion Maréchal ha prima attaccato e poi abbandonato il nuovo soggetto politico, l'Rn. E in Francia pare che stia scaldando i motori per tornare sulla scena politica all'interno di un nuovo movimento di destra. Che in Europa potrebbe strizzare l'occhio proprio all'Ecr di Meloni.      

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