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Venerdì, 19 Aprile 2024
Omicron

Scozia e Galles chiedono una quarantena di 8 giorni per chiunque arrivi dall’estero

La proposta a Londra per contenere la diffusione della nuova variante Covid. Johnson intanto riduce a 3 mesi il periodo tra seconda e terza dose

La Scozia e il Galles hanno chiesto al governo di Londra di adottare un approccio comune e regole più severe per arginare la diffusione della nuova variante Omicron del coronavirus, che sta creando allarme in molte parti del mondo da quando è stata recentemente individuata in Sudafrica. Ma il premier britannico Boris Johnson non sembra per il momento disposto a cedere, nonostante l’aumento dei casi nel Regno Unito. In compenso, il suo governo ha allargato la raccomandazione per il booster a tutti i maggiorenni e ha ridotto da sei a tre mesi il margine di tempo tra la seconda e la terza dose. 

Restrizioni all’ingresso

In conferenza stampa, la premier scozzese Nicola Sturgeon ha annunciato che, in risposta al recente aumento dei contagi nel Paese legato alla diffusione della variante Omicron, ci sarà un nuovo giro di vite sulle restrizioni per i viaggiatori in arrivo in Scozia, che erano già più elevate rispetto al resto del Regno Unito. In questo, secondo quanto riporta il Guardian, Edimburgo si muove in coppia con il Galles. Entrambi i governi, infatti, mirano a introdurre una quarantena di otto giorni, al termine dei quali i viaggiatori devono sottoporsi a un tampone molecolare. Sturgeon e Mark Drakeford, primo ministro gallese, hanno inviato una lettera a Boris Johnson invitandolo a introdurre queste misure.

Omicron arriva in Scozia

La leader scozzese ha dichiarato che si sono già registrati almeno 6 casi di variante Omicron nella sua nazione, ma che non tutti avevano legami con i Paesi dell'Africa meridionale. Questo, ha concluso, potrebbe significare che la nuova variante, definita estremamente contagiosa dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), potrebbe essere già in circolazione nel Paese. Quanto al legame con la Cop26, da poco conclusa a Glasgow, Sturgeon ha specificato che “non è da escludere”, ma “non è probabile”, poiché in quel caso si avrebbe già un numero più elevato di casi. Ha anche aggiunto che non si sa ancora molto su Omicron, ma che è probabile che la situazione peggiori durante l’inverno e che le misure per contenere l’aumento dei contagi cambino nei prossimi giorni.

La resistenza di Londra

Dallo scorso weekend, ai viaggiatori che entrano nel Regno Unito è richiesto solo un tampone al secondo giorno. Sturgeon ha sostenuto che andrebbe preso un approccio più duro in tutto il Paese, e che le quattro nazioni che lo compongono (Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord) non possono adottare misure diverse, visto che i viaggiatori possono poi spostarsi liberamente dall’una all’altra. Ma Londra sembra pensarla diversamente: la proposta dei leader scozzese e gallese avrebbe un “effetto dannoso” sul settore dei viaggi e del turismo.

Nel frattempo, il Regno Unito punta sempre più sui booster: raccomandazione estesa a tutti i maggiorenni e 3 mesi di tempo tra la seconda e la terza dose. Ridotto a tre mesi anche il lasso di tempo tra la prima e la seconda dose per i bambini di età compresa tra i 12 e i 15 anni, come riporta Sky News. Per le persone gravemente immunodepresse quest'inverno verrà offerta anche una quarta dose, riferisce l'emittente. Come booster verrà usato un vaccino Pfizer o mezza dose di Moderna.

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