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Lunedì, 29 Maggio 2023
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Schiaffo a Macron, la Francia condannata per non aver rispettato gli accordi di Parigi

Il tribunale amministrativo francese condanna lo Stato per non aver rispettato gli impegni sul clima. Nei prossimi mesi l'esecutivo potrebbe trovarsi obbligato a prendere decisioni più forti a tutela dell'ambiente

Il tribunale amministrativo di Parigi ha dichiarato che lo Stato francese è colpevole di “non aver intrapreso azioni sufficienti per combattere il cambiamento climatico” e l’ha condannato al risarcimento simbolico di un euro da versare a ciascuna delle quattro organizzazioni che hanno intentato la causa. Oxfam France, Greenpeace e altre due ong affermano che le dichiarazioni del presidente Emmanuel Macron a favore di un'azione globale per il clima non sono sostenute da misure sufficienti per ridurre le emissioni che contribuiscono al riscaldamento globale. I giornali francesi hanno definito “storica” la sentenza dei giudici.

L'accordo di Parigi 'tradito' dalla Francia

La decisione ha inoltre riconosciuto la responsabilità della Francia nella crisi climatica e ha giudicato illegale il mancato rispetto degli obiettivi di riduzione dei gas serra. Allo Stato viene anche attribuita la responsabilità di “danni ecologici”. Tra gli impegni non rispettati, paradossalmente, c’è anche l’accordo internazionale firmato proprio a Parigi cinque anni fa che mira a limitare il riscaldamento globale a meno di 2 gradi rispetto ai livelli preindustriali, e tenerlo preferibilmente a 1,5 gradi.

Le conseguenze

Il tribunale si è poi concesso due mesi di tempo nei quali valuterà le misure necessarie per impedire ulteriori danni all’ambiente e lo Stato francese potrebbe in futuro essere costretto dai giudici a prendere decisioni più forti per tutelare il clima. Lo Stato francese - secondo l’agenzia Afp - potrebbe essere obbligato ad agire in due modi. O per mezzo di sanzioni mirate a risarcire i danni ambientali o tramite una serie di obiettivi che dovrebbero essere raggiunti entro delle scadenze temporali. Quest’ultima è l’opzione preferita dagli attivisti di Oxfam Francia e Greenpeace, Fondazione Nicolas Hulot e Notre Affaire à Tous.

La difesa del Governo

“L’obiettivo è che il Governo adotti misure rapide e forti per ridurre le emissioni di CO2”, ha spiegato la portavoce di Greenpeace. L'iniziativa era stata avviata nel dicembre 2018 quando le quattro Ong avevano inviato una lettera a diversi esponenti del Governo francese per criticare l'inerzia dell'amministrazione e chiedere il risarcimento dei danni causati da questo atteggiamento. In mancanza di una risposta soddisfacente, nel marzo 2019 avevano avviato il procedimento durante il quale il Governo di Parigi ha respinto le accuse e ha sottolineato che si era posto l'obiettivo di una diminuzione del 40% del consumo di combustibili fossili entro il 2030 e di raggiungere la neutralità carbonica nel 2050. Argomenti che non hanno convinto i giudici chiamati a decidere sul caso. 

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