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Mercoledì, 24 Aprile 2024
La decisione / Russia

Via le sanzioni alla madre del fondatore del gruppo Wagner

Il Tribunale Ue ha accolto il ricorso della donna sostenendo che la parentela con il cosiddetto "cuoco di Putin" non è un motivo valido per ritenerla coinvolta nella guerra in Ucraina

L'Unione europea eliminerà le sanzioni contro Violetta Prigozhina, madre dell'imprenditore Yevgeniy Prigozhin, fondatore e principale finanziatore dei mercenari del gruppo Wagner. La donna era stata inserita all'interno del gruppo di persone contro cui Bruxelles aveva disposto misure restrittive in seguito all'invasione dell'Ucraina, ma ora il Tribunale comunitario ha accolto il suo ricorso, e in una sentenza ha disposto che queste sanzioni sono ingiuste nei suoi confronti, in quanto benché Prigozhin "sia responsabile di azioni che hanno compromesso l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina", il legame tra lui e la donna "si basa unicamente sul loro vincolo di parentela", e quindi "non è dunque sufficiente per giustificare" una sanzione anche nei suoi confronti.

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Prigozhina aveva citato in giudizio il Consiglio dell'Ue lo scorso aprile, accusandolo di non aver dato reali motivazioni per la sua inclusione nella lista dei sanzionati Yevgeniy Prigozhin è un imprenditore della ristorazione molto vicino al Cremlino, tanto da essere stato definito il "cuoco di Putin" per via delle numerose cene organizzate dalle sue aziende per il presidente russo. Per i servizi di intelligence occidentali, Prigozin sarebbe fondatore e principale finanziatore dei mercenari del Gruppo Wagner. Dall’inizio dell'invasione dell'Ucraina nel febbraio 2022, il Consiglio Ue ha aggiunto negli elenchi delle misure restrittive membri del governo di Mosca, di banche, uomini d’affari e della Duma di Stato.

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In tutto sono state sanzionate individualmente 1.386 persone e 171 entità, congelando beni per un valore di circa 13,8 miliardi di euro. Tra di loro Bruxelles aveva inserito anche Violetta Prigozhina, motivando la decisione con il fatto che la donna sarebbe la proprietaria della Concord Management and Consulting Llc, che fa parte del Concord group, fondato da suo figlio che ne è stato proprietario fino al 2019, oltre ad essere proprietaria di altre imprese aventi legami con quest’ultimo. Per questo secondo il Consiglio la donna avrebbe fornito sostegno alla guerra. Ma nella sua sentenza il Tribunale comunitario ha rilevato che Prigozhina non è più proprietaria della Concord Management and Consulting già dal 2017 "pur avendo detenuto quote della stessa", e sottolinea che "il Consiglio non dimostra che la medesima possieda altre imprese aventi legami con suo figlio alla data dell’adozione" delle sanzioni.

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