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Martedì, 23 Aprile 2024
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Ryanair si prepara alla seconda ondata: 20% dei voli cancellati. E la compagnia loda l’Italia

Il gigante dei voli low-cost promuove il sistema di test e tracciamento degli aeroporti italiani e tedeschi. Critiche a chi chiude le frontiere a Paesi che registrano numeri di contagi sotto controllo. Previsto un piano da 3.000 licenziamenti

L’amministrazione di Ryanair ha fatto sapere di aver tagliato un quinto dei suoi voli previsti per i mesi di settembre e ottobre a seguito di un calo delle prenotazioni dovuto, secondo gli analisti dell’impresa irlandese, ai timori di una seconda ondata della pandemia di Covid-19.

'Promosse' Italia e Germania

Il gigante dei voli low cost in precedenza aveva già pianificato di ridurre i servizi offerti nel mese di settembre al 70% rispetto ai ritmi di circolazione pre-Covid. Le cancellazioni avranno impatto soprattutto sul traffico aereo di Francia, Spagna e Svezia, ma anche sull'Irlanda, sottolinea Ryanair. La compagnia amministrata da Michael O’Leary non risparmia critiche a quei Governi che hanno imposto la quarantena a Paesi “che hanno tassi di casi Covid-19 inferiori negli ultimi 14 giorni rispetto all’Irlanda”, come Germania e Regno Unito. “Test adeguati negli aeroporti e un tracciamento efficace - come vengono condotti in Germania e in Italia - sono l'unico metodo realistico e proporzionato per controllare i viaggi aerei intra-Ue in maniera sicura, limitando efficacemente la diffusione del virus Covid-19”, ha dichiarato la compagnia ai media irlandesi.

Le difficoltà della compagnia low-cost

A quanto si apprende, i passeggeri che avrebbero dovuto viaggiare a settembre sarebbero già stati informati della cancellazione, mentre quelli che avrebbero dovuto viaggiare a ottobre riceveranno presto la comunicazione della compagnia. Ryanair aveva precedentemente dichiarato perdite nette per 185 milioni di euro dopo un calo del 99% dei passeggeri tra aprile e giugno. Oggi prevede un calo simile per il trimestre luglio-settembre dell’anno in corso. Motivi che hanno convinto il gigante dei cieli irlandese a preparare un piano di esuberi che andrà a colpire circa 3.000 posti di lavoro, il 15% del totale dei suoi impiegati.

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