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Venerdì, 19 Aprile 2024
Il conflitto / Ucraina

La Russia sta davvero perdendo la guerra?

Secondo Kiev, le truppe di Mosca hanno soli 3 giorni di rifornimenti. Ma per gli esperti, la realtà è diversa. E Putin potrebbe cercare una vittoria sulla lunga distanza

"Il 9 maggio le truppe russe sfileranno a Kiev per la Parata della Vittoria". Lo ha promesso il leader ceceno Ramzan Kadyrov, dicendosi sicuro che la Russia riuscirà a far capitolare l'Ucraina. Parole che sicuramente servono a incoraggiare la sue truppe, schierate al fianco di quelle di Mosca, ma che secondo l'Occidente servono a nascondere un'altra realtà: il Cremlino starebbe cominciando a realizzare di aver perso la guerra. Per l'Ucraina, agli invasori russi resterebbero solo tre giorni di rifornimenti, e i loro sistemi anticarro e antiaerei sarebbero sempre più ridotti. Ma come stanno realmente le cose?

Partiamo dai problemi di rifornimento. Secondo Nick Reynolds, esperto del think tank Rusi, questo tipo di problemi "sono difficili da valutare, poiché entrambe le parti tengono tali informazioni nascoste per ragioni di sicurezza operativa", ha affermato Nick Reynolds, specialista in guerra terrestre con il thinktank Rusi. DI sicuro, l'esercito di Mosca soffre di gravi vincoli logistici "che l'hanno costretta ad abbandonare il suo piano chiaramente troppo ottimista di accerchiare contemporaneamente Kiev e Kharkiv e attaccare da sud e da est", scrive il Guardian. Si ritiene inoltre che la Russia abbia "perso la capacità di combattere un'offensiva su più assi, in parte a causa di problemi di rifornimento ma anche a causa delle vittime che ha subito - tra 7mila e 10mila - e ora si sta semplicemente concentrando sul tentativo di catturare Mariupol con un bombardamento brutale e di lunga durata".

Un segnale del reale stato di salute dell'esercito russo potrebbe arrivare dagli scontri nell'area di Irpin a nord-ovest di Kiev. "Se i primi rapporti di una controffensiva ucraina nell'area di Irpin si dimostreranno accurati, questo sarà un indicatore chiave del fatto che i problemi di approvvigionamento russo lungo l'asse di avanzamento di Kiev non sono stati risolti", sostiene Reynolds.

Nell'attesa, bisogna anche valutare qual è la situazione delle truppe ucraine. Kiev attende dal vertice Nato in corso a Bruxelles un dispiegamento massiccio di aiuti militari. Il Regno Unito ha assicurato la fornitura di 5mila missili. Il problema dell'Ucraina, in confronto alla Russia, è che non ha un'industria delle armi in grado di reggere il confronto con quella di Mosca. E quel poco di produzione casalinga è stato compromesso dai bombardamenti russi. Per questo, "dipende interamente da un flusso regolare e continuo di rifornimenti dall'ovest per contrastare la capacità della Russia di ammassare carri armati e potenza aerea", scrive ancora il Guardian. 

L'opinione prevalente tra gli esperti, pertanto, è che, nonostante le difficoltà sul campo, Mosca abbia ancora un chiaro vantaggio sull'aggressore. "La Russia mantiene, in termini generali, notevoli riserve di materiale e personale a cui può attingere", ha affermato al Guardian una fonte occidentale, parlando in condizione di anonimato. Inoltre, se il piano A di Vladimir Putin era una guerra lampo sul modello di quanto fatto in Crimea nel 2014, adesso il leader russo starebbe pensando a un conflitto di più lunga durata. Più il conflitto si trascina, più lo forza di chi come la Russia ha la seconda industria mondiale per export di armi e munizioni può prevalere sulla resistenza ucraina. "Un combattimento più lungo va a vantaggio della Russia, se il Cremlino è disposto a continuare a tollerare un gran numero di vittime. Sfortunatamente, Vladimir Putin sembra disposto a fare proprio questo", conclude il Guardian.
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