"Costi più bassi per le chiamate internazionali". La proposta del Parlamento Ue
Votato in commissione Industria un testo volto a ridurre i prezzi tra gli Stati dell'Unione e verso l'estero. Tra le novità, anche un sistema comune di allerta in caso di attacchi terroristici o disastri naturali
Dopo l’abolizione del roaming, l’Ue intende ridurre il costo per le chiamate internazionali, comprese quelle tra gli stessi paesi membri. E’ questa una delle proposte che il Parlamento europeo ha avanzato in un rapporto approvato dalla commissione Industria e ricerca.
Nel rapporto si chiede anche un accesso più agevole a Internet in tutta Europa e un sistema comune di allerta: si tratta del sistema "Reverse 112", che dovrà consentire alle autorità dei vari Stati Ue di allertare i cittadini in una determinata zona in caso di attacco terroristico o di catastrofe naturale.
Il rischio dell'aumento dei prezzi dopo lo stop al roaming
“Al termine di lunghi negoziati – dice l’eurodeputato S&D Dan Nica – siamo riusciti a garantire innovazione e investimenti mantenendo al contempo una concorrenza efficiente ed efficace. Va incoraggiata una connessione accessibile a tutti gli utenti finali dell’Ue e vanno rimosse le barriere rimaste, se vogliamo avere un mercato competitivo. Ecco perché dobbiamo garantire che la aziende non aumentino i prezzi per le chiamate intra-Ue o le chiamate internazionali”.
I numeri di emergenza
Per l’eurodeputata Marlene Mizzi, che è negoziatrice del gruppo S&D per il dossier in commissione Mercato interno, “abbiamo garantito una maggiore sicurezza grazie alle nuove misure sui numeri di emergenza 112 e 116 (sui bambini smarriti). Con il 112, ci sarà un sistema di allerta pubblico che informerà le persone che si trovano in zone a rischio, come durante un attacco terroristico o un disastro naturale”.