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Mercoledì, 17 Aprile 2024
L'allerta / Ucraina

Navi e missili supersonici: la nuova minaccia russa viene dal mare

Kiev ha segnalato una flotta di 17 navi e sottomarini di Mosca nel mar Nero. A inizio febbraio, l'intelligence norvegese aveva avvertito di una "minaccia particolarmente grave"

La possibile nuova offensiva della Russia in Ucraina, prevista da diversi esperti, Nato compresa, arriverà via mare? È la domanda che comincia a circolare dopo che Kiev ha reso noto il crescente numero di navi russe nel mar Nero. 

Secondo quanto riferito dal Comando della marina delle forze armate ucraine, ci sarebbero almeno 17 navi militari di Mosca in movimento, tra cui due sottomarini e cinque portamissili armati "con i missili da crociera Kalibr, per un totale di 32 missili". Nelle scorse ore, media cinesi avevano parlato dell'intenzione della Russia di lanciare una nuova minaccia nel mar Nero in seguito a un'esercitazione navale congiunta con Cina e Sudafrica. Si parla anche del possibile uso del sistema di missili ipersonici Zircon, finora negato dai vertici dell'esercito di Mosca.

All'inizio di febbraio, scrive Newsweek, il servizio di intelligence norvegese aveva riferito che "una parte centrale delle capacità nucleari si trova sui sottomarini e sulle navi di superficie della flotta settentrionale" della marina russa, e che le armi nucleari tattiche della Russia rappresentano una "minaccia particolarmente grave" non solo per l'Ucraina, ma anche per i Paesi della Nato. "Inoltre, la Russia ha, tra le altre cose, capacità subacquee, armi anti-satellite e strumenti informatici che possono minacciare la Norvegia e la Nato", afferma il rapporto degli 007 di Oslo.

L'aumento della presenza militare russa nel mar Nero potrebbe essere anche una risposta ai recenti attacchi con droni che l'Ucraina avrebbe condotto in Russia, Bielorussia e Crimea. Del resto, se finora l'Ucraina, che non ha una marina militare di alto livello, è riusciata a contenere lo strapotere di Mosca, è stato anche grazie all'uso strategico di droni, come successo il 20 agosto con un attacco al quartier generale della flotta del mar Nero a Sebastopoli, o il 29 ottobre, quando sempre a Sebastopoli una serie di droni marittimi hanno preso di mira le navi da guerra russe, costringendo la marina di Mosca a entrare in “modalità di difesa”. 

Una nuova offensiva russa via mare, qualora si verificasse, potrebbe avere effetti anche sull'accordo che ha finora consentito di far ripartire il commercio di grano e altri cereali dall'Ucraina. Un nuovo stop alle navi ucraine nel mar Nero potrebbe innescare una nuova corsa al rialzo dei prezzi alimentari, permettendo a Vladimir Putin di avere un'arma in più di pressione sull'Europa. 

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