Renault sfida la Germania (e l'Italia): il futuro del motore è elettrico
L'ad del gigante francese: "Processo irreversibile, tutti i soldi andranno all'elettrico e all'idrogeno". Ma Berlino e Roma insistono su eFuel e biocarburanti
Mentre Germania e Italia stanno facendo barricate a Bruxelles per salvare il vecchio motore a combustione, uno dei giganti del settore auto non la vede allo stesso modo: "L’allontanamento dai motori a combustione è irreversibile, tutti i soldi andranno all'elettrico e all'idrogeno", ha detto l'amministratore delegato di Renault, Luca de Meo.
Nonostante le discussioni ancora in corso nel cuore delle istituzioni europee, de Meo ha dichiarato come gran parte delle case automobilistiche siano intenzionate a dirigere i propri sforzi in favore della vendita di veicoli ad impatto zero entro il 2035, chiudendo le porte al motore a combustione. "La maggioranza dei Tier 1 (le imprese che forniscono apparecchiature e servizi alle case automobilistiche, ndr) ha già smesso di investire in questa tecnologia", ha detto l'ad di Renault.
Come scrive Politico, le parole di de Meo, che è anche presidente dell’Associazione europea dei produttori di automobili (Acea), è diretto in particolare alla Germania, protagonista, insieme a Bulgaria, Italia e Polonia, del blocco last minute del regolamento Ue per le nuove auto a impatto zero entro la metà del prossimo decennio. "Penso che non ci sia nessuno in Europa che stia lavorando a nuovo modello di motore a combustione, tutti i fondi andranno nella produzione di motori a energia pulita", ha dichiarato de Meo. "La strada è stata tracciata da Volvo, Audi e Ford e in molte le stanno seguendo o le seguiranno (…) Renault si sta preparando a offrire esclusivamente veicoli elettrici in tutto il continente entro il 2030", ha sottolineato ancora. Secondo de Meo l’obiettivo europeo nel breve periodo dev’essere quello di recuperare rapidamente terreno rispetto alla Cina, "almeno un decennio avanti" su questo fronte.
Il governo tedesco, però, non intende abbandonare la tecnologia del motore a combustione, creata proprio in Germania e alla base del dominio teutonico nell'automotive mondiale. La soluzione proposta da Berlino è di consentire la produzione di motori a combustione interna anche dopo il 2035, a condizione che questi siano alimentati dagli eFuel, combustibili sintetici derivati dall’idrogeno. Tale soluzione era stata inizialmente accantonata dalle istituzioni europee perché ritenuta "non soddisfacente" al fine del raggiungimento dei target ambientali nel settore dell'idrogeno. Come riportato da Reuters, in questi giorni la posizione potrebbe cambiare in seguito alla previsione di un dispositivo capace di bloccare il veicolo in caso di utilizzo di combustibili fossili. "Gli eFuel sono un’opportunità da non tralasciare", ammette de Meo. "Oggi si parte da una nicchia ma nel futuro potrebbero rivelarsi una valida alternativa agli odierni combustibili", prevede, ma "la risposta elettrica sarà comunque quella dominante alla sfida delle zero emissioni", ha poi precisato.