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Venerdì, 29 Marzo 2024
La svolta / Regno Unito

Londra toglierà l'obbligo di vaccinazione anche a medici e operatori delle case di cura

Il Regno Unito di Boris Johnson va ancora contro corrente: "Omicron ha cambiato le cose, non è grave come Delta", e quindi "possiamo ridurre l'impatto sulle nostre libertà"

Se in Germania si discute della possibilità di introdurre la vaccinazione obbligatoria per tutta la popolazione, cosa già fatta dall'Austria, il Regno Unito va ancora controcorrente. Il governo di Boris Johnson è pronto a eliminare l'obbligo delle dosi anche per medici, infermieri e dipendenti delle case di cura, le uniche categorie a cui Londra aveva imposto l'iniezione, trattandosi di lavoratori che sono a stretto contato con le categorie più a rischio per il Covid-19.

La decisione è stata anticipa dal Telegraph, giornale conservatore che di solito ha ottime fonti nel partito dei Tory, secondo cui la svolta è imminente ed è stata resa possibile dai dati positivi che arrivano sulla minore pericolosità della variante Omicron. "Omicron ha cambiato le cose. Quando abbiamo introdotto per la prima volta” l'obbligo dell'iniezione per determinate categorie, “era Delta la variante dominante”, e quella variante poneva “un rischio molto alto in termini di gravità". Ma ora Omicron, “sebbene sia più trasmissibile, tutti gli studi hanno dimostrato che è meno grave. Ciò ha cambiato la discussione sul fatto che i vaccini obbligatori siano ancora proporzionati", ha detto una fonte al giornale. In una recente apparizione in Parlamento, il Segretario di Stato alla Salute, Sajid Javid, aveva fatto capire già di essere aperto all'idea di un cambiamento di approccio, dicendo che la politica delle dosi obbligatorie veniva costantemente tenuta "sotto controllo".

Oggi a confermare l'indiscrezione è stato il segretario capo del Tesoro, Simon Clarke, secondo cui una decisione definitiva sarà presa "nel corso dei prossimi giorni", spiegando che la minore gravità della variante Omicron ha "aperto uno spazio" per l'annullamento della politica. L'obbligo di vaccinare completamente il personale della casa di cura è entrato in vigore a novembre, e da allora si stima che circa 40mila persone abbiano perso il lavoro essendosi rifiutate di rispettarlo. Ancora circa 80mila dipendenti dell'Nhs, la sanità pubblica nazionale, devono ricevere il 'jab', e per questo rischiano il posto.

Secondo i piani attuali dovranno essere doppiamente vaccinati entro il primo aprile e quindi dovrebbero fare la prima iniezione entro il tre febbraio. Il Royal College of Nursing, che rappresenta gli infermieri, ha sostenuto che sia il cambiamento di gravità nel coronavirus che il numero di posti a rischio nel sistema sanitario mostrerebbero che la vaccinazione obbligatoria deve essere abbandonata. Anche la National Care Association, che rappresenta i lavoratori delle case di cura, ha affermato che accoglierebbe con favore un cambiamento della legge.

Il Guardian aveva rivelato questo mese che un documento interno redatto dal Dipartimento della salute e dell'assistenza sociale affermava che le crescenti prove sulla minore pericolosità della variante Omicron sollevavano dubbi sulla "razionalità" e sulla "proporzionalità" dell'obbligo. Clarke ha detto a Sky News che i ministri sperano adesso di trovare "il giusto equilibrio tra avere il massimo impatto per le misure che supportano la sicurezza pubblica di fronte al virus, ma hanno anche il minimo impatto in termini delle nostre più ampie libertà come società”.

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