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Martedì, 23 Aprile 2024
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Raddoppiano i malati in terapia intensiva, la Svezia vieta (solo) l'alcol dopo le 22

Il premier Lofven: "Situazione grave, rischiamo di ritrovarci nelle condizioni della scorsa primavera". Ma per il resto si mantiene la strategia soft, anche se con regole più stringenti (sempre volontarie) nella maggior parte delle regioni

Un'altra piccola stretta in Svezia per combattere la diffusione del coronavirus nel Paese che ha visto una crescita del numero dei contagi nelle ultime 24 ore di 4.658 unità. Il premier svedese, Stefan Lofven, ha annunciato che il suo governo perciò ha deciso di vietare la vendita di alcolici dopo le 22 in bar, ristoranti e nightclub, a partire dal 20 novembre e fino a fine febbraio 2021, per contenere la diffusione dei contagi dell'epidemia, e ridurre lo stress sul sistema sanitario nazionale.

Casi in aumento

"Tutti gli indicatori vanno nella direzione sbagliata", ha detto il premier in conferenza stampa, aggiungendo che "il virus si sta diffondendo velocemente e nell'ultima settimana il numero di persone positive in terapia intensiva sono più che raddoppiate". Dall'inizio della pandemia la Svezia ha avuto 166.707 casi e 6.082 morti, ma la maggior parte dei decessi risalgono alla prima ondata, quando il Paese, che ha scelto una strategia soft e quasi interamente basata sul senso civico dei cittadini, ha avuto numeri di gran lunga superiori non solo alla media europea, ma soprattutto a quella delle altre nazioni scandinave. Al momento secondo i dati del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) nel Paese ci sono 472 casi ogni 100mila cittadini su una media di 14 giorni, gli stessi circa del Regno Unito, ma meno che in Italia (726), Francia (940) e Spagna (599), ma comunque moltissimi di più delle vicine Finlandia (53) e Norvegia (135). Negli ospedali svedesi ci sono 1.004 pazienti Covid-19, secondo la tv pubblica nazionale SVT, un aumento del 60% rispetto ai 627 della settimana precedente, e i dati dell'Ecdc suggeriscono che l'aumento nelle ultime settimane sarebbe tra i più veloci d'Europa.

Le restrizioni locali

"Rischiamo una situazione come quella che abbiamo avuto la scorsa primavera", ha avvertito Lofven che si trova in isolamento volontario dopo essere entrato in contatto con un positivo, parlando di una “situazione grave” in cui “più ci sono infetti, più persone muoiono”. Il paese però continua nella sua strategia soft, anche se ormai in 17 delle 21 regioni della nazione di circa 10 milioni di abitanti, i cittadini sono stati invitati a seguire regole più stringenti e ad evitare trasporti pubblici, centri commerciali, musei, biblioteche, piscine e palestre. Nella capitale Stoccolma sono state vietate le visite alle case di cura per anziani dal 12 al 30 novembre (che a livello nazionale sono di nuovo consentite) dopo un aumento delle infezioni nelle strutture e anche Göteborg prevede di introdurre un divieto simile.

Strategia soft

Nelle quattro regioni in cui valgono ancora le restrizioni nazionali, si raccomanda soltanto di mantenere il distanziamento fisico, lavorare da casa se possibile e seguire buone pratiche igieniche e di mettersi in isolamento e farsi testare in caso di sintomi da coronavirus, per quanto lievi. Sono consentiti anche eventi pubblici con fino a 500 partecipanti

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