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Martedì, 23 Aprile 2024
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Anche Johnson cede: Regno Unito in lockdown. Oltre 250 milioni di europei sono ora confinati

Il premier britannico: "Non abbiamo alternative". E così salgono a dieci i Paesi del Vecchio Continente dove sono in vigore misure di confinamento nazionali o locali. Le restrizioni più forti in Francia, Belgio, Irlanda, Repubblica ceca, Olanda e in alcune zone del Portogallo e della Grecia

Questa volta non si tira la corda fino all'ultimo. Questa volta non si fanno sbruffonate. Boris Johnson ha indossato i panni del responsabile e ha deciso di ordinare un nuovo lockdown per il Regno Unito, nonostante nelle scorse settimane avesse definito disastrosa l'eventualità. “Non ci sono alternative”, ha detto in una conferenza stampa convocata in fretta e furia dopo che le notizie sulla nuova chiusura erano ormai su tutti i giornali, cosa che sembra abbia indispettito non poco il premier che voleva dare l'annuncio lunedì prossimo.

Nove Paesi in confinamento

E così il premier britannico ha seguito l'esempio dei “Paesi amici” come Francia, Germania e Belgio, che già hanno deciso misure più restrittive, come pure hanno fatto Irlanda, Repubblica ceca, Olanda, Austria, alcune zone del Portogallo e della Grecia e come forse faranno presto la Spagna e l'Italia. E così sono ora oltre 250 milioni i cittadini europeo confinati o che lo saranno presto. Nel Regno Unito a partire da giovedì e fino al due dicembre entreranno in vigore restrizioni simili a quelle introdotte all'inizio della pandemia a marzo, ma questa volta le scuole e le università rimarranno aperte. Tutti i negozi non essenziali , le palestre, i cinema e i teatri saranno chiusi mentre pub, bar e ristoranti potranno lavorare solo per l'asporto. Le persone potranno comunque uscire e fare attività fisica all'aperto, in compagnia anche di una persona non appartenente al proprio nucleo abitativo. Si torna allo smart working tranne che per le aziende che non possono utilizzarlo, aziende che non dovranno chiudere.

Più ospedalizzazioni di marzo

A fianco a Johnson nella conferenza stampa i volti noti dei suoi può stretti consiglieri, il chief medical officer Chris Whitty, e il chief scientific adviser, Sir Patrick Vallance, che hanno fatto un quadro della situazione. Con altri 21.915 contagi il numero totale dei casi di coronavirus nel Paese ha superato il milione dall'inizio della pandemia, arrivando a 1.011.660. Altre 326 sono morte per complicanze legate al Covid-19 portando il totale dei decessi nel Regno Unito a 46.555. Ma al di là di questi numeri sono quelli delle ammissioni in ospedale a spaventare. Secondo le previsioni senza una stretta verrà presto superato il picco dei 3mila ricoverati della prima ondata e con l'aumento delle ospedalizzazioni aumenteranno di conseguenza i morti, ma anche i disagi nella sanità per tutti gli altri malati.

Le restrizioni locali non bastano

Per questo “dobbiamo essere umili di fronte alla natura” e riconoscere che “le cose si stanno muovendo a una velocità superiore a quella del peggiore dei casi previsti”, ha detto Johnson, rivendicando di ritenere ancora che la scelta delle restrizioni locali fatta un mese fa era quella giusta, ma ora purtroppo non basta più. “Le vite vengono prima”, ha detto il premier, che nel motivare la scelta di chiudere adesso e non prima ha sostenuto che quando si prendono decisioni come quella di mettere un Paese in lockdown “bisogna anche considerare l'impatto sull'economia, lo stile di vita e la salute mentale dei cittadini”. La situazione economica nel Paese è già disastrosa, per questo il premier ha annunciato che il 'furlough', il programma per cui lo stato paga l'80 per cento dello stipendio dei lavoratori che non vengono licenziati, che doveva terminare oggi, sarà prolungato almeno di un altro mese.

Francia prima a tornare in lockdown

La Francia è stato il primo grande Paese europeo venerdì a tornare in lockdown per fermare la seconda ondata. Le misure resteranno in vigore fino all'1 dicembre con i francesi che potranno uscire solo per andare al lavoro, quando non è possibile farlo da casa, o per una breve passeggiata nei dintorni di casa massimo un'ora al giorno. Bar e ristoranti chiusi, così come le attività commerciali che non vendono prodotti essenziali. Le scuole però rimarranno aperte con protocolli sanitari più stringenti, ad esempio i bambini dai sei anni in su dovranno indossare obbligatoriamente la mascherina per poter stare in classe.

Belgio e Germania

Anche il Belgio si appresta a entrare in un nuovo lockdown. Nelle ultime due settimane ha fatto registrare i numeri peggiori in Europa con 1.600 casi ogni 100 mila abitanti (per avere un'idea la Francia ne ha 706, l'Italia 389). Il primo ministro Alexander de Croo ha parlato ieri di un "enorme pressione sul sistema sanitario", annunciando la chiusura di tutte le attività economiche non essenziali a partire da lunedì fino a metà dicembre. In Germania la cancelliera Angela Merkel ha annunciato che da lunedì bar e ristoranti potranno offrire solo servizio a domicilio o d'asporto, e che in più saranno chiusi cinema, teatri, palestre e piscine. Nelle ultime 24 ore il Paese ha fatto segnare un record per incremento di casi, 18681 con un numero relativamente basso di decessi, 77.

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