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Venerdì, 19 Aprile 2024
Qatargate / Belgio

Il caso di Eva Kaili a cui è impedito di vedere la figlia piccola

La ex vicepresidente del Parlamento Ue, coinvolta nello scandalo corruzione, ha potuto incontrare la piccola di due anni solo due volte in tre mesi. L'avvocato: "È tortura", dieci deputati esprimono preoccupazione

Oggi al Palais de Justice di Bruxelles è previsto un nuovo giro di udienze per gli indagati nell'ambito dell'inchiesta sul Qatargate. La giustizia belga deve decidere se convalidare il carcere per l'eurodeputato Marc Tarabella, finito agli arresti sabato scorso a seguito delle rivelazioni di quella che è ritenuta dagli inquirenti la mente dell'organizzazione che avrebbe lavorato in favore di Qatar e Marocco nelle istituzioni Ue in cambio di mazzette, Antonio Panzeri, che ha firmato un accordo di collaborazione con la giustizia. Il socialista belga è stato trascinato nell'indagine insieme all'italiano Andrea Cozzolino, ora agli arresti domiciliari a Napoli.

Perché il Parlamento europeo è così importante per il Qatar (e per il gas di Italia e Ue)

A comparire davanti alla Camera di Consiglio sarà anche l'ex vicepresidente del Parlamento europeo, Eva Kaili, rinchiusa da dicembre nella prigione di Haren. Il team di Kaili, che ora include il celebre avvocato belga Sven Mary, noto per aver difeso il terrorista Salah Abdeslam, sta spingendo per il suo rilascio immediato, sostenendo che la sua detenzione equivale a "tortura", anche perché viene tenuta lontana dal suo bambino. E proprio per questo motivo dieci eurodeputati del gruppo S&D, tra cui diversi italiani, hanno scritto una lettera alla presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, per "denunciare le condizioni di detenzione" della ex vice presidente ed ex collega di gruppo, sottolineando proprio il fatto che in quasi tre mesi è stato permesso alla donna di vedere sua figlia solo due volte.

La piccola di due anni si trova al momento con i nonni visto che anche sui padre, l'ex assistente di Panzeri e attuale assistente di Cozzolino, Francesco Giorgi, pure è in stato di detenzione in quanto coinvolto nello scandalo. "Quello che sta accadendo a Eva Kaili appare gravissimo, almeno ascoltando le dichiarazioni dell'avvocato" della politica ellenica, denunciano i firmatari della missiva, tra cui il capodelegazione del Pd, Brando Benifei, insieme ai colleghi di partito Massimiloiano Smeriglio, Beatrice Covassi, Paolo De Castro, Elisabetta Gualmini, Camilla Laureti, Alessandra Moretti, Achille Variati, l'ex pm Franco Roberti (sempre in quota Pd), nonché la ex Movimento 5 Stelle, che ora siede nei banchi dei socialisti da indipendente, Daniela Rondinelli.

Dal suo arresto il 9 dicembre scorso, quando anche il compagno Francesco Giorgi è finito in carcere, l'ex conduttrice tv greca "è riuscita a vedere la figlia di 23 mesi solo due volte", lasciando così "una bimba senza più la presenza della mamma né del papà". Secondo la lettera, vista dall'Ansa, si tratta di "un atto violento che pagherà la bambina e che ha tutto il sapore di una pena aggiuntiva, da riscuotere prima ancora della celebrazione del processo".

Kaili è stata arrestata il 9 dicembre e accusata di corruzione e riciclaggio di denaro. A casa sua sono stati trovati circa un milione di euro in contanti. La donna sostiene di aver saputo del denaro il giorno dell'arresto del suo compagno e di essere stata presa dal panico, di aver per questo chiamato il padre dicendogli di prendere la valigia con i soldi e i biberon del bambino dal suo appartamento. L'uomo è stato fermato mentre lasciava un hotel di Bruxelles con una valigia piena di contanti mentre si dirigeva in aeroporto.

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