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Sabato, 20 Aprile 2024
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Il piano di Putin per avere l'immunità a vita, anche se lascerà il potere

Alla Duma presentato un disegno di legge che impedisce di perseguire gli ex presidenti, anche per eventuali reati non commessi in carica. Sulla stampa speculazioni sulle sue condizioni di salute

Vladimir Putin si sta assicurando non solo la possibilità di essere rieletto come presidente ancora per diversi anni, ma anche un'immunità a vita nel caso in cui invece dovesse decidere di lasciare il potere. Alla Duma, la Camera bassa del Parlamento russo, è stata depositata una bozza di legge, come parte del processo legislativo che deve aggiornare la Costituzione dopo il referendum del luglio scorso, in cui viene garantita l'immunità totale non solo al presidente in carica, ma anche agli ex presidenti, e non solo per eventuali reati commessi durante il mandato, ma anche per quelli eventualmente commessi al di fuori.

Garantire la sicurezza di Putin

La mossa è vista come un piano del Cremlino per garantire la sua sicurezza personale nel caso in cui alla fine cedesse il potere. Proprio sabato scorso Putin ha sostenuto un progetto di legge che farà sì che come in Italia un presidente, finito il suo mandato, ottenga l'incarico di senatore a vita, una carica che già garantisce l'immunità. La bozza presentata ora alla Duma chiede di dare a un ex presidente l'immunità dall'azione penale per qualsiasi reato commesso durante tutta la sua vita, una immunità che potrebbe essere tolta solo con un voto a maggioranza dei due terzi dei due rami del Parlamento. Questi progetti di legge seguono l'adozione da parte della Russia di emendamenti costituzionali che "resettano" i limiti del mandato di Putin, permettendogli al 68enne che è ormai al potere dal 2000, di candidarsi potenzialmente altre due volte alla presidenza e rimanere in carica fino al 2036, quando avrà 84 anni.

Vecchie accuse di corruzione

La legge sull'immunità si applicherebbe a lui e a Dmitry Medvedev, l'unico ex presidente della Russia in vita. Medvedev, 55 anni, ha svolto un mandato di quattro anni prima di dimettersi per consentire a Putin, che in quel periodo è stato premier, di tornare alla presidenza nel 2012, nel rispetto della costituzione. Come ricorda il Times Putin ha ricevuto accuse di corruzione sin dai primi anni '90, quando era vicesindaco di San Pietroburgo, la sua città natale. Marina Salye, una politica e un tempo dissidente sovietica, lo accusò di appropriazione indebita di decine di milioni di sterline dalla città, ma l'indagine fu bloccata dal sindaco Anatoly Sobchak. La notizia del piano per garantirsi una uscita dal potere sicura ha fatto nascere una serie di speculazioni sulla sua salute.

Le speculazioni sulla sua salute

Il tabloid britannico Sun ha riportato la voce del professor Valery Solovei, politologo di Mosca, che ha affermato che Putin potrebbe avere sintomi di Parkinson, un'affermazione bollata come "totale assurdità" dal portavoce del Cremlino Dmitri Peskov. Nel Paese il consenso nei suoi confronti sarebbe in calo, a causa del modo in cui ha gestito la crisi del coronavirus, e dal punto di vista internazionale, con la sconfitta di Donald Trump che sembra sempre più sicura, perderà un 'alleato' importante, vista la linea morbida tenuta dagli Usa negli ultimi anni nei confronti della Russia, cosa che probabilmente finirà con l'elezione di Joe Biden. Forse anche in un tentativo di ingraziarsi il democratico Putin ha firmato un decreto che ordina al governo russo di cercare di rispettare l'accordo di Parigi sul Clima del 2015, lo stesso da cui gli Usa sono usciti per volontà di Trump, e in cui torneranno in caso di sua sconfitta.

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