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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Il professore tedesco arrestato dopo il rientro dall'Italia: "È una spia della Cina"

Le autorità sospettano che abbia rivelato per anni segreti di "politici di alto rango" grazie anche al suo lavoro segreto: era uno 007 di Berlino. L'uomo aveva rapporti frequenti con il nostro Paese

Avrebbe spiato per anni "politici di alto rango" della Germania per conto della Cina. Con queste accuse, le autorità di Berlino hanno arrestato un professore, Klaus Lange, che era da poco tornato da un viaggio in Italia e che si stava preparando a raggiungere con la moglie l'aeroporto, direzione Macao. 

Il caso ha scosso il Paese, anche perché il 75enne Lange non è certo un oscuro docente, ma un politologo ben inserito nell'establishment tedesco, con legami con la Csu, l'Unione cristiano sociale che è il partito gemello bavarese della Cdu di Angela Merkel. Lange, infatti, ha lavorato per anni per la fondazione Hanns Seidel di Monaco di Baviera, uno dei think tank più influenti tra gli ambienti politici vicini alla Cancelliera. Negli anni '80, viaggiava spesso per tenere conferenze nell'ex Unione Sovietica e successivamente in Russia, nei Balcani, in Sudafrica e in Asia meridionale. Dal 2001 in poi si è dedicato all'insegnamento, e aveva fondato un nuovo think tank, l'Institute for transnational studies, che aveva una ramificazione anche in Italia, secondo quanto rivelato da Formiche. Lange, inoltre, era membro di un'altra fondazione, l'Inis, dove, stando a quanto si legge sul sito, si occupava di rapporti tra Germania e Italia. L'Inis ha promosso diverse iniziative bilaterali con la Cina, e vanta tra i suoi membri anche due docenti italiani.

Cosa faceva davvero Lange è difficile da capire: l'uomo, si è scoperto in queste ore, in realtà era da tempo un agente dei servizi di intelligence di Berlino, e avrebbe continuato a svolgere questa doppia vita anche durante gli anni in cui ha collaborato con gli 007 cinesi. Stando a quanto riportano i media, Lange sarebbe stato reclutato dall'intelligence cinese mentre insegnava all'Università Tongji di Shanghai a metà del 2010, e avrebbe riferito informazioni sensibili, anche su "politici di alto rango", facendo leva su visite di Stato e altri viaggi, che, pare, sarebbero dovuti servire a spiare proprio le autorità cinesi. Il professore, infatti, aveva subito rivelato all'intelligence tedesca di essere stato contattato dalle spie cinesi e avrebbe concordato con loro di sfruttare questo aggancio. Ma la strategia pattuita con i servizi in Patria si è trasformata in un doppio gioco a tutto favore di Pechino.

Le attività di spionaggio ai danni della Germania sarebbero durate fino al novembre 2019, quando è stato arrestato: l'uomo era appena tornato a Monaco dopo un viaggio in Italia ed era pronto a partire per Macao con la moglie, forse perché informato delle indagini a suo carico. Nonostante l'arresto risalga a oltre un anno e mezzo fa, la notizia è stata diffusa dai media tedeschi solo ora. Si sa che la polizia ha sequestrato all'uomo un pc e una chiavetta Usb che dovrebbe contenere dettagli importanti. 

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