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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Il caso / Portogallo

Profughi ucraini accolti da ong russa vicina al Cremlino: scandalo in Portogallo

Si teme che dati sensibili possano finire nelle mani sbagliate, aperte varie inchieste per capire cosa sta succedendo

Sta creando un forte dibattito in Portogallo il fatto che in alcune città la gestione dell'accoglienza dei rifugiati ucraini sia stata affidata a cittadini russi che vivono nel Paese, alcuni dei quali anche con dei legami con Mosca. Particolarmente accesa è la polemica nella città di Setúbal, centro di 123mila abitanti governato dalla Coalizione Democratica Unitaria (Cdu), un'alleanza elettorale del Partito Comunista Portoghese e del Partito Verde.

Come racconta El Pais qui parte del processo di accoglienza è stato affidato all'Associazione degli Immigrati dai Paesi dell'Est (Edinstvo), fondata da Igor Khashin, ex presidente del Centro Culturale Russo in Portogallo. La cosa ha destato non pochi sospetti, al punto tale che la polizia ha effettuato delle perquisizioni negli uffici comunali, dove si ricevono gli sfollati della guerra e dove Khashin e sua moglie, Yulia Kashina, che erano stati assunti prima dell'invasione dell'Ucraina, hanno assistito circa 160 rifugiati dall'inizio del conflitto. Diversi di loro hanno denunciato il fatto che i loro documenti sono stati fotocopiati e che gli addetti alla loro accoglienza hanno fatto diverse domande non solo su di loro, ma anche sui loro parenti ancora in Ucraina.

La stampa portoghese sostiene che Khashin abbia buone relazioni con il Cremlino e che nel 2014 ha difeso l'annessione della penisola di Crimea. Il mese scorso l'ambasciatrice dell'Ucraina in Portogallo, Inna Ohnivets, aveva denunciato in un'intervista quella che riteneva l'infiltrazione di russi nei programmi di assistenza ai rifugiati in diverse località. Il presidente dell'Associazione degli ucraini in Portogallo, Pavlo Sadoka, ha sostenuto che queste anomalie si verificano in diverse città portoghesi, non solo a Setubal, e ha inviato una lettera all'amministrazione informandola di "connessioni sospette che potrebbero essere utilizzate per raccogliere informazioni e dati personali, che sarebbero poi forniti all'ambasciata russa".

Su questa denuncia il presidente della Repubblica, Marcelo Rebelo de Sousa, ha chiesto un'indagine approfondita e varie inchieste sono in corso in diversi organismi nazionali. Anche se il Portogallo è il Paese europeo più lontano dall'Ucraina, ha ricevuto più di 34mila persone dall'inizio della crisi, secondo i dati del Servizio stranieri e frontiere (Sef).

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