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Sabato, 20 Aprile 2024
Il caso / Polonia

La Polonia rifiuta lo scudo aereo della Germania

Berlino aveva offerto forniture di missili Patriot dopo l'incidente al confine con l'Ucraina. Varsavia prima accetta e ringrazia. Poi la retromarcia

I due missili caduti sul suolo polacco il 15 novembre scorso avevano fatto temere il peggio. Le prime notizie - poi smentite - su un attacco da parte russa avevano messo in allarme i Paesi della Nato. Una volta accertato che si era trattato di un incidente (probabilmente causato da due missili ucraini che avevano mancato l'obiettivo prima di schiantarsi oltre il confine), l'Europa si è interrogata sulla capacità della Polonia di difendere i suoi confini. A stretto giro Berlino si è fatta avanti offrendo due batterie di missili Patriot di ultima generazione: il fiore all'occhiello della difesa anti-aerea americana. Ma la risposta di Varsavia ha sorpreso tutti. 

Inizialmente il governo polacco ha ringraziato il Paese confinante. Lunedì il ministro della Difesa Mariusz Blaszczak ha dichiarato di "accettare con soddisfazione" la fornitura tedesca. Il gesto di solidarietà, riporta Le Monde, è stato gradito negli ambienti militari in quanto la difesa aerea polacca è ancora largamente dipendente dai sistemi ereditati dall'era sovietica. Al momento, Varsavia sta aspettando due batterie di Patriot che dovrebbero essere operative entro il 2024 mentre l'acquisizione di altre sei unità, indispensabili per una copertura ottimale del territorio, è ferma alle fasi iniziali della trattativa. Insomma, i missili donati dalla Germania avrebbero fatto comodo, eccome. Ma poi è arrivato il colpo di scena.

Due giorni dopo la prima risposta, il ministro Blaszczak ha comunicato la retromarcia sui social. “In seguito ai nuovi attacchi missilistici russi in Ucraina, ho chiesto alla parte tedesca che le batterie Patriot offerte alla Polonia vengano spedite in Ucraina e posizionate sul suo confine occidentale. Ciò consentirà all'Ucraina di difendersi e aumenterà la sicurezza del nostro confine orientale". In altre parole, Varsavia ha rifiutato l'aiuto offerto da Berlino. 

Secondo le forze di opposizione, le ragioni del 'no, grazie' sono dettate dalle "opinioni anti-tedesche" del leader del partito conservatore PiS, Jaroslaw Kaczynski, capo della prima forza politica di governo. Kaczynski, che ha già iniziato la campagna elettorale per le elezioni legislative del prossimo anno, conta tra i suoi cavalli di battaglia un sentimento di ostilità nei confronti di Berlino. Per le stesse ragioni, l'estate scorsa il governo polacco ha chiesto alla Germania oltre mille miliardi di euro di danni causati nella Seconda guerra mondiale.

La Polonia chiede a Berlino 1,3 trilioni di euro per i danni della Seconda guerra mondiale

Tuttavia, diversi osservatori hanno fatto notare che, a parte il curioso no di Varsavia, anche la generosa richiesta di destinare i missili all'Ucraina è del tutto impraticabile. Il trasferimento di un arsenale così delicato richiederebbe infatti l'accordo del governo americano, che finora si è sempre rifiutato di dare il via libera alla consegna di questo tipo di armamenti a Kiev. La consegna implicherebbe anche una presenza prolungata di soldati tedeschi sul territorio ucraino per scopi di addestramento e manutenzione, che andrebbe contro la linea stabilita dalla Nato contro il coinvolgimento diretto nel conflitto. Di qui la probabile conclusione della vicenda con i missili destinati a restare in Germania.

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