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Venerdì, 29 Marzo 2024
Le reazioni

Migranti, l'ira degli 'amici' di Meloni dopo l'intesa Ue: "Blinderemo i confini"

Polonia e Ungheria contestano duramente l'accordo sul nuovo Patto per le migrazioni. La premier italiana: "Passi avanti oggettivi"

L'asse Roma-Varsavia-Budapest stavolta non ha retto: al termine di lunghi negoziati, il governo italiano ha dato il via libera al nuovo Patto che dovrebbe riformare le regole europee sui migranti. Una posizione in contrasto con quella del leader ungherese Viktor Orban e con il principale alleato di Giorgia Meloni in Europa, l'esecutivo polacco. "La Polonia non permetterà ai trafficanti di esseri umani di dettare condizioni all'Ue. Siamo favorevoli a sigillare i confini", è stato il commento del premier di Varsavia, Mateusz Morawiecki.

Il nodo della discordia è il cosiddetto "obbligo di solidarietà" tra gli Stati membri: in caso di emergenza migratoria in uno o più Paesi dell'Ue, a ogni Stato verrà assegnata una quota di richiedenti asilo di cui farsi carico. I Paesi hanno due strade: o accogliere i migranti, o pagare una somma di 20mila euro per ogni richiedente asilo. Questio obbligo non piace a Varsavia e Budapest.  

"Il ricollocamento obbligatorio - ha scritto Morawiecki su Twitter - non risolve il problema della migrazione, ma viola la sovranità degli Stati membri. La Polonia non pagherà per gli errori delle politiche di immigrazione di altri Paesi". Sulla stessa linea Orban: "Bruxelles sta abusando del suo potere. Vogliono ricollocare i migranti in Ungheria con la forza. Questo è inaccettabile, vogliono trasformare con la forza l'Ungheria in un Paese di migranti", ha affermato il premier ungherese secondo quanto riportato in un tweet dal suo portavoce, Zoltan Kovacs.

Parole ben diverse da quelle della premier Meloni: sui migranti "stiamo facendo molti passi in avanti", ha detto durante un forum in Puglia, sottolineando la ritrovata intesa con la Germania. 

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