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Venerdì, 29 Marzo 2024
La minaccia / Polonia

La Polonia vuole la testa di von der Leyen: "Sblocchi i nostri fondi del Recovery"

Continua lo scontro tra Varsavia e Bruxelles sullo stato di diritto, il Paese non vuole sottostare alle richieste di modificare la riforma della giustizia ritenuta illiberale: “Siamo pronti a usare i cannoni”

Non accenna minimamente a placarsi lo scontro tra la Commissione europea e la Polonia. Varsavia ha inasprito notevolmente la sua retorica minacciando di rivolgere "tutti i nostri cannoni" contro la Bruxelles e, se necessario, di creare una coalizione per far dimettere la sua presidente. Se l'esecutivo comunitario "cercherà di metterci con le spalle al muro, non avremo altra scelta che tirare fuori tutti i cannoni del nostro arsenale e aprire il fuoco", e rispondere "occhio per occhio", ha dichiarato Krzysztof Sobolewski, segretario generale del partito di governo Diritto e Giustizia (PiS). Sobolewski ha dichiarato alla radio di Stato polacca che se la Commissione non avesse sbloccato 35 miliardi di euro del Recovery Fund il Paese avrebbe intrapreso un'azione legale contro Bruxelles, avrebbe posto il veto alle future iniziative legislative e si sarebbe alleata per far cadere lo stesso collegio dei commissari.

Lo scontro riguarda il rispetto dello stato di diritto con la Commissione che ha chiesto alla Polonia di ritirare le modifiche al sistema giudiziario, ritenute in grado di porre i giudici sotto un più stretto controllo politico, in violazione degli standard democratici dell'UE, prima di accettare di erogare i fondi pensati per superare la crisi scatenata dalla pandemia di coronavirus. Il mese scorso il parlamento polacco ha approvato una legge che ha compiuto alcuni passi verso questi obiettivi, ma queste misure non sono andate abbastanza lontano, ha dichiarato von der Leyen al quotidiano polacco Dziennik Gazeta Prawna. Il Paese deve anche pagare una multa di 1 milione di euro al giorno, inflitta dalla Corte di giustizia Ue, per non aver rispettato l'ordine del tribunale di sospendere un controverso meccanismo disciplinare per i giudici, multa che è arrivata a un totale di oltre 280 milioni di euro.

La minaccia di Sobolewski è arrivata dopo che Jaroslaw Kaczynski, dimessosi da vice primo ministro a giugno ma rimasto alla presidenza del PiS e leader de facto della Polonia, ha dichiarato in un'intervista sulla rivista Sieci che Varsavia non ha "alcun motivo per rispettare i suoi obblighi" nei confronti del blocco. L'opposizione ha sostenuto che il comportamento del governo rischia di portare a una "Polexit". "Più Kaczyński usa l'Ue come tattica per creare paura, più cade nel ridicolo. Nessuno prenderà sul serio un uomo che, invece di grandi fondi, preferisce dare ai polacchi povertà, illegalità, distruzione dell'indipendenza giudiziaria e, di conseguenza, una Polexit", ha dichiarato Grzegorz Schetyna, uno dei leader del partito di opposizione Piattaforma Civica.

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