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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Il dramma / Polonia

In Polonia negato l'aborto a una 14enne disabile vittima di stupro

Dopo che tutte le cliniche della sua provincia si sono rifiutate di interrompere la sua gravidanza a causa delle nuove regole restrittive della nazione, la giovane è dovuta andare a Varsavia

In Polonia è stato negato l'aborto a una quattordicenne disabile vittima di stupro. Dopo che tutte le cliniche della sua provincia si sono rifiutate di praticarlo, in base alla cosiddetta "clausola di coscienza", la giovane vittima è stata costretta ad attraversare il Paese fino alla capitale, Varsavia, per trovare un medico che fosse disposto a praticarle una interruzione di gravidanza.

La clausola di coscienza consente ai medici di rifiutarsi di praticare aborti, ma gli ospedali sono tenuti a informare le pazienti su dove poterne ottenere uno legale, nella nazione dove le regole sono tra le più restrittive del mondo. In questo caso, riporta Notes from Poland, gli operatori sanitari si sono però rifiutati di fornire alla ragazza le informazioni necessarie. Il commissario per i diritti dei pazienti ha ordinato un'indagine e i politici dell'opposizione hanno accusato il governo di essere responsabile delle conseguenze della rigida legge polacca che sta intimidento i medici.

In Polonia l'aborto è stato vietato del tutto nel 2021, ma è ancora consentito in caso di stupro, incesto o nel caso in cui la madre sia in pericolo di vita. Nonostante la ragazza avesse diritto a procedere con l'intervento, in quanto vittima di stupro, gli ospedali della provincia di Podlasie dove lei vive hanno invocato la clausola di coscienza per rifiutarsi di fornire il servizio.

L'episodio è stato denunciato da Federa, una Ong che si occupa di diritti sessuali e riproduttivi delle donne. Secondo quanto riportato la giovane ragazza aveva bisogno di un supporto speciale a causa della sua disabilità intellettiva e il crimine di stupro era stato denunciato solo dopo che la giovane era rimasta incinta. La zia della ragazza ha cercato di ottenere un aborto negli ospedali della provincia, ma questi si sono rifiutati, non fornendo informazioni su dove poterlo ottenere. La zia ha quindi contattato Federa che ha provveduto a programmare l'intervento a Varsavia.

Il portavoce del Ministero della Salute, Wojciech Andrusiewicz, ha confermato che gli ospedali hanno "agito contro le disposizioni di legge" in questo caso. Anche il portavoce del commissario per i diritti dei pazienti ha dichiarato che interi ospedali non possono invocare la clausola di coscienza e che il suo ufficio ha ordinato un'ispezione, per verificare che vi sia effetivamente stata una violazione della legge.

I politici dell'opposizione, tuttavia, vogliono una risposta ancora più ampia, che comprenda modifiche alla legislazione in materia e l'abolizione della clausola di coscienza, da loro reputata una violazione dei diritti delle donne e dei loro corpi. Inoltre, chiedono che sia garantito il supporto e la tutela per le vittime di stupro e incesto, perché non subiscano ulteriori traumi e siano trattate con dignità e rispetto.

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