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Sabato, 20 Aprile 2024
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I poliziotti olandesi denunciano l’Onu

Nuova polemica dopo il caso del no vax azzannato. Il relatore per i casi di tortura delle Nazioni Unite pubblica un altro video di violenze delle forze dell’ordine. Ma le immagini risalgono a marzo

I sindacati di polizia olandesi presenteranno una denuncia ufficiale alle Nazioni Unite nei confronti Nils Melzer, relatore speciale per i casi di tortura. Quest’ultimo, lamentano i rappresentanti delle forze dell’ordine, ha condiviso su Twitter un video risalente al 14 marzo dello scorso anno facendolo passare come girato nei recenti scontri tra no vax e polizia olandese avvenuti domenica 2 gennaio. In quest’ultima occasione almeno un manifestante è stato azzannato da un cane degli agenti di polizia, come documentato dalle immagini risalenti al giorno degli scontri. Melzer viene dunque accusato di aver pubblicato un secondo video non attuale con la presunta volontà di screditare le forze dell’ordine. 

Il video finito nel mirino dei sindacati di polizia olandese è stato girato a marzo, ma ripubblicato il 3 gennaio scorso con il titolo “Dai Paesi Bassi arrivano filmati molto preoccupanti sulle forze dell’ordine” dal profilo Twitter “Visegrad 24”. Melzer ha condiviso il video sul suo profilo descrivendo le immagini come “una delle scene più disgustose di violenza delle forze dell’ordine dal caso di George Floyd”, ovvero il cittadino americano ucciso da un agente di polizia Usa, poi condannato dai giudici per questo delitto. “Questi ufficiali e i loro superiori devono essere perseguiti per il reato di tortura”, ha aggiunto l’ufficiale dell’Onu che ha poi promesso di inviare una nota di protesta. 

Invece le proteste sono arrivare dalla polizia olandese all’indirizzo di Melzer, ritenuto colpevole non solo dell’infelice paragone tra gli scontri di piazza e il caso Floyd, ma soprattutto della pubblicazione di un video risalente a dieci mesi fa i cui protagonisti si trovano già sotto processo. "I sindacati di polizia sono in linea di principio a favore della ricerca della verità e della trasparenza sulle azioni della polizia in generale e della polizia antisommossa in particolare”, si legge in una nota. “Tuttavia, è innegabilmente importante che tutti i fatti e le circostanze siano soppesati nel contesto (nazionale) corretto. Ciò va oltre un'istantanea o una parte (tagliata) di un'immagine filmata”, hanno aggiunto i sindacati di polizia.

Melzer si è poi detto compiaciuto che gli agenti protagonisti dell’episodio di violenza erano già stati perseguiti dagli organi interni, ma non ha risposto a chi gli faceva notare che i provvedimenti erano noti dal 17 dicembre, oltre due settimane prima che l’ufficiale Onu ripubblicasse il video spacciandolo come attuale.

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