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Martedì, 23 Aprile 2024
La proposta Ue

Plastica riciclata per confezioni e packaging entro il 2030: aziende contro i piani Ue

La Commissione intende partire da una quota obbligatoria di materiale riutilizzato nel settore del take-away entro la fine del decennio. Pressioni dalle lobby in vista dell’annuncio

La Commissione europea annuncerà a fine novembre un giro di vite sull’uso e l’abuso della plastica nelle confezioni. Il testo, secondo quanto riportato dalle lobby di settore, dovrebbe fissare una soglia minima del 20% di materiale riciclato che le aziende coinvolte dovranno obbligatoriamente utilizzare nei loro imballaggi per bevande e cibi che vengono venduti take-away o consegnati direttamente a domicilio. Un settore in crescita da diversi anni e letteralmente esploso durante la pandemia, quando il divieto di consumo di pasti e bevande in bar o ristoranti ha spinto milioni di europei a rivolgersi alle piattaforme di food-delivery. Il provvedimento colpirà anche le confezioni dei prodotti venduti nei supermercati ma in maniera differente rispetto al take-away. 

Diverse aziende coinvolte dal provvedimento non sembrano per nulla felici di dover passare alla plastica riciclata. Quattro importanti lobby di categoria - la European Fruit Juice Association, The Brewers of Europe, Natural Mineral Waters Europe, UNESDA Soft Drinks Europe - hanno attaccato duramente la proposta di revisione delle attuali regole Ue sul packaging che crea “profonda preoccupazione” delle aziende perché “se imposti, questi obiettivi elevati, sproporzionati e ingiustificati avrebbero un profondo impatto sui nostri rispettivi settori”. A detta delle aziende del settore delle bevande, la stretta sulla plastica rappresenta “una minaccia esistenziale per le nostre numerose piccole e medie imprese” e “porterebbe allo smantellamento di una serie di sistemi di riciclaggio esistenti altamente efficaci”.

Secondo quanto riferito dalle associazioni di imprese, la Commissione dovrebbe proporre di fissare obiettivi di riutilizzo al 20% entro il 2030 per poi aumentarli al 75% entro il 2040. I limiti dovrebbero essere imposti a livello nazionale per essere osservati “da ogni singolo produttore”, hanno lamentato i rappresentanti delle aziende.

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Un altro punto controverso della proposta ancora in preparazione a Bruxelles riguarda i minimi di riciclabilità delle confezioni. Secondo quanto riportato da Euractiv, la Commissione europea vuole stabilire per legge che il 95% del peso dell'imballaggio dovrà essere idoneo al riciclaggio affinché possa essere considerato ‘riciclabile’. Una scelta che, hanno lamentato i rappresentanti del settore, creerebbe diversi problemi all’industria degli imballaggi. Di qui l’apprensione sulle prime indiscrezioni in merito alla riforma ancora in fase di definizione a Palazzo Berlaymont, la sede della Commissione.

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