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Venerdì, 19 Aprile 2024
Strasburgo

Il Parlamento Ue "riconosce" le isole: fondi ad hoc per affrontare i cambiamenti climatici

Una risoluzione di Strasburgo chiede di colmare lo “svantaggio strutturale permanente” con politiche su misura

Riconoscere l'insularità come “uno svantaggio strutturale permanente” che colpisce gli oltre 20 milioni di abitanti delle isole europee. Questo è il primo punto della risoluzione approvata ieri dal Parlamento europeo per chiedere alle altre istituzioni di Bruxelles - in particolare, alla Commissione - di mettere in campo una strategia ad hoc per lo sviluppo delle economie isolane. Il testo ricorda infatti che “il Pil e il livello di sviluppo delle isole europee sono al di sotto della media dell'Ue e dei Paesi di cui fanno parte”. Punti di debolezza che col tempo sembrano accentuarsi. 

La crisi innescata dal Covid-19 ha infatti colpito le economie già vulnerabili - si legge tra le motivazioni del testo - “a causa dell'insularità e di altri svantaggi strutturali permanenti” a partire dall’assenza di collegamenti fisici con la terraferma. La risoluzione portata in Aula da Younous Omarjee, europarlamentare della Sinistra originario dell’isola di Réunion (regione d’oltremare francese nell’Oceano Indiano), è stato approvato con 557 voti a favore, 38 contrari e 10 astensioni.

Le isole - hanno evidenziato gli europarlamentari - sono in prima linea nei cambiamenti climatici, in particolare a causa dell'innalzamento delle acque e dell'erosione costiera, del riscaldamento dei mari e degli oceani, che comportano enormi rischi per i centri umani, la biodiversità marina e terrestre. Inoltre, le isole sono maggiormente esposte e vulnerabili alle catastrofi naturali, quali eruzioni vulcaniche, incendi boschivi o cicloni. 

Nel testo approvato si ricorda inoltre che l'articolo 174 del Trattato Ue stabilisce che “l'Unione deve prestare particolare attenzione alle isole europee”.  Di qui l’invito rivolto alla Commissione europea “a esaminare la necessità di migliorare il Fondo di solidarietà dell'Ue per adattarlo a nuove realtà e minacce quali le catastrofi naturali o gli effetti dei cambiamenti climatici”. Gli eurodeputati hanno inoltre richiesto “norme specifiche e un sostegno finanziario per aiutare le isole a conseguire gli obiettivi di neutralità climatica, tenendo conto dei costi aggiuntivi connessi a settori quali l’energia e i trasporti”.

Lo svantaggio strutturale dovuto all’insularità, a detta degli europarlamentari, dovrebbe spingere Bruxelles a rivedere i regimi di aiuti di Stato e misure volte a ridurre il divario di sviluppo, ma anche a elaborare “una politica specifica e mirata dell’Ue per le isole”. Infine, la relazione chiede la creazione di un patto insulare, sulla falsariga di un accordo elaborato per le aree urbane, al fine di definire una politica comune dell'Ue sulla questione insulare e che il 2024 venga designato come Anno europeo delle isole. 

Questa risoluzione, dice l'eurodeputato del Pd Pietro Bartolo, "accende un faro sulle isole e sulle difficoltà che milioni di cittadini europei vivono nel quotidiano sotto vari aspetti: dai trasporti alla sanità" e "richiede alle politiche europee qualcosa di più: una visione specifica per le isole e la creazione di un 'patto' tra le isole. È come se oggi avesse preso vita l’idea di Stati Uniti delle Isole europee", conclude.

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