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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Stato di diritto

Perché l’Ue ha approvato il piano di Recovery polacco solo dopo un anno di attesa

Anche se i problemi sullo Stato di diritto in Polonia sono tutt’altro che risolti, la Commissione ha dato il suo via libera al piano da 35,4 miliardi di euro

La Commissione europea ha approvato il Recovery plan polacco presentato a maggio del 2021 e ‘congelato’ da Bruxelles in attesa di garanzie da Varsavia. La Polonia ha infatti un contenzioso aperto con l’esecutivo Ue per il mancato rispetto della sentenza dei giudici europei su un organismo disciplinare dei magistrati ritenuto incompatibile con i Trattati Ue in quanto non autonomo dal governo. Anche se i problemi sullo Stato di diritto in Polonia sono tutt’altro che risolti, la Commissione ha dato il suo via libera al piano da 35,4 miliardi di euro: 23,9 miliardi in sussidi e 11,5 miliardi in prestiti.

“L'approvazione del piano - ha spiegato la presidente Ursula von der Leyen - è legata a chiari impegni da parte della Polonia sull'indipendenza della magistratura, che dovranno essere rispettati prima di poter effettuare qualsiasi pagamento effettivo”. "Il piano - ha aggiunto - contiene anche diverse misure per migliorare il ‘clima’ degli investimenti nel Paese, tra cui una riforma completa del sistema giudiziario volta a rafforzare l'indipendenza dei giudici”. “Si prevede - ha concluso - che l'attuazione del piano della Polonia contribuirà in modo significativo anche alla decarbonizzazione dell'economia del Paese, aumentando al contempo l'indipendenza dell'approvvigionamento energetico”.

La palla passerà ora al Consiglio Ue per il via libera finale. Tuttavia, il passaggio del Pnrr polacco in Commissione non sarebbe stato indolore, con almeno un commissario contrario e altri tre che avrebbero espresso critiche nei confronti dell’approvazione del testo. Tra i timori riportati negli ultimi giorni di sono anche quelli legati al possibile ricatto di Varsavia alle istituzioni di Bruxelles. 

La settimana scorsa il governo polacco ha infatti dimostrato come l’ostruzionismo di un solo esecutivo sia capace di bloccare l’intera macchina legislativa Ue. In occasione della riunione del Consiglio Ecofin, l’esecutivo di Varsavia ha ribadito il veto, già esercitato un mese e mezzo fa, sulla decisione attesa da mesi di recepire a livello europeo l’accordo sulla tassazione minima globale. Un avvertimento che ha preceduto solo di alcuni giorni l’annuncio del viaggio di domani a Varsavia della presidente von der Leyen per presentare i dettagli del Pnrr polacco. Una coincidenza alquanto bizzarra. 

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