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Venerdì, 19 Aprile 2024
L'attesa / Francia

Perché la riforma delle pensioni può ancora essere bloccata

L'ultima speranza di sindacati e opposizioni è il ricorso davanti al Consiglio costituzionale, che venerdì prossimo si esprimerà sulla legittimità del provvedimento

Non accenna a placarsi la protesta in Francia contro l'innalzamento dell'età pensionabile da 62 a 64 anni. Approvata la riforma attraverso la procedura costituzionale che permette di bypassare il voto in Parlamento, dove non c'erano i numeri per approvare il testo, sindacati e opposizioni guardano ora all'ultima chance per bloccare il provvedimento voluto da Emmanuel Macron. Si tratta del ricorso davanti ai giudici del Consiglio costituzionale francese. 

La pronuncia della Corte è attesa per venerdì prossimo, il 14 aprile, e avrà ad oggetto la legittimità costituzionale della riforma. Le opposizioni, che hanno fatto ricorso davanti al Consiglio, criticano lo strumento scelto dal governo per portare avanti il provvedimento, cioè un disegno di legge di modifica del finanziamento della previdenza sociale, che avrebbe consentito di esaminare il testo in tempi limitati.

I giudici dovranno inoltre pronunciarsi sull'ammissibilità della richiesta di referendum di iniziativa popolare lanciata da 252 parlamentari dell'opposizione per ottenere una consultazione sulla riforma. Due richieste sulle quali è atteso un giudizio di legittimità che, tuttavia, avrà un chiaro valore politico. 

Questo spiega l'improvvisa attenzione della stampa francese per la composizione dell'organismo di cui fanno parte nove membri nominati dal presidente della Repubblica e dai presidenti dell'Assemblea nazionale e del Senato. Il presidente del Consiglio costituzionale, Laurent Fabius, è considerato un oppositore di Macron.

Perché in Italia non scendiamo in piazza come in Francia?

Esponente del Partito socialista, Fabius è stato primo ministro dall'84 all'86, ai tempi della presidenza di Francois Mitterrand. Sconfitto alle primarie dei socialisti in vista delle presidenziali del 2007, Fabius è stato ministro degli Esteri dal 2012 al 2016 per poi essere nominato presidente della Corte che la settimana prossima deciderà le sorti della riforma alla quale Macron ha legato il suo destino politico. I rapporti tra i due sono gelidi, riporta Le Monde, che tuttavia ha evidenziato come diversi degli altri otto membri del Consiglio siano invece vicini al capo dell'Eliseo. Di qui il cauto ottimismo negli ambienti vicini a Macron sul buon esito dell'ultimo ostacolo per la riforma delle pensioni.

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