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Venerdì, 29 Marzo 2024
Rivoluzione / Austria

Il Partito della birra punta alla presidenza in Austria: “Aiuteremo chi ha meno talento nel bere”

Nato come movimento satirico, si presenterà ora alle elezioni che si terranno il 9 ottobre. Il loro motto è "vivi e lascia vivere (tranne i bevitori di Radler)"

Il 9 ottobre gli austriaci saranno chiamati alle urne. Nella scheda elettorale, ad attenderli, oltre ai vecchi tradizionali partiti ci sarà una novità: il Partito della birra (Bier Partei). Il loro motto? “Vivi e lascia vivere (tranne i bevitori di Radler)”, un mix tra birra e limonata. Il suo fondatore, Marco Pogo, all’anagrafe Dominik Wlazny, vuole essere il nuovo presidente della nazione. In corsa contro altre sei persone, tra cui l'attuale presidente Alexander Van der Bellen, è il primo candidato presidenziale in assoluto del Bier. Il leader del movimento descrive la sua campagna elettorale come una "lotta tra Davide e Golia", visto che Van der Bellen è ampiamente quotato per ottenere un secondo mandato.

Il movimento, fondato da Pogo nel 2015 come "progetto satirico", conta oggi circa mille tesserati. Nel 2020, in seguito alle elezioni comunali, 11 membri del partito, tra cui lo stesso fondatore, sono riusciti a diventati consiglieri distrettuali a Vienna ottenendo l’1,8% delle preferenze. Il "movimento birrocratico", così si definiscono, intende istaurate una "birrocrazia", nella quale il potere viene dalla birra.

Il partito riconosce l'importanza della libertà di opinione, ad esempio, spiegano nel loro statuto, nella libera scelta della varietà delle bionde. Il consumo di questa bevanda dovrebbe essere effettuato pubblicamente e le "persone con meno talento nel bere" dovrebbero ricevere un sostegno speciale. Il movimento ritiene che la diversità e l'individualità all'interno della cultura birraria arricchiscano la vita, e pertanto sostiene la tolleranza delle birre straniere. Questa tolleranza non si estende alle Radler, alle quali il partito si oppone ufficialmente.

Tra le proposte: la creazione di una fontana di birra nel centro storico di Vienna, l’abolizione della tassa sulle bevande nei bar e ristoranti ( da compensare con una nuova tassa del 50% sulle Radler e "altre atrocità"), la fornitura universale mensile di un barile di birra a tutte le famiglie austriache (50 litri per adulto e 20 litri per bambino).

Il movimento vorrebbe poi instaurare dei test attitudinali obbligatori per i politici, implementare gli aiuti di Stato per salvare la scena culturale, messa al ginocchio dalla pandemia, e aumentare l'affluenza alle urne permettendo agli elettori di "restituire alla politica austriaca la serietà che merita".

La loro comunicazione non è convenzionale: inviano aggiornamenti tramite clip satiriche online. Il loro appello è rivolto a chiunque "abbia voglia di cambiare". "La birra è una cosa fantastica. Ma in realtà si tratta di capire come ci si può impegnare, e non è necessario essere un bevitore di birra per farlo", ha dichiarato Pogo all'Afp.

Il leader, 35enne, è laureato in medicina ed era un medico praticante prima di iniziare la sua carriera politica. Con circa sei milioni di persone aventi diritto al voto, secondo i sondaggi Wlazny potrebbe ottenere appena il 5 per cento alle elezioni presidenziali, mentre Van der Bellen otterrebbe circa il 60 per cento.

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