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Venerdì, 29 Marzo 2024
Diritti

Migranti e navi ong, il Parlamento europeo: "Il governo Meloni ritiri il decreto"

La commissione Libertà civili ha inviato una lettera in cui contesta l'ultimo decreto italiano sull'immigrazione. Pochi giorni fa anche il Consiglio d'Europa aveva bocciato la legge

Dopo il Consiglio d'Europa, anche il Parlamento Ue si schiera contro il decreto del governo italiano che prende di mira le attività di ricerca e soccorso dei migranti da parte delle navi delle ong. In una lettera inviata alla commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson, gli eurodeputati contestano la legge sostenendo che potrebbe "avere un impatto significativo sul diritto alla vita sancito dalla Carta dei diritti fondamentali" dell'Ue.

La lettera è stata sottoscritta dai parlamentari della commissione Libertà civili, e fa il pari con una dichiarazione congiunta di 20 organizzazione umanitarie europee che, sempre appellandosi all'esecutivo Ue, hanno puntato il dito sia sulla stretta sulle ong, sia sul nuovo memorandum di intesa con la Libia, da poco rinnovato da Meloni nel suo viaggio a Tripoli.   

Nella loro lettera, gli eurodeputati si dicono "preoccupati" per il decreto, sostenendo che questo "possa avere un impatto significativo sul diritto alla vita sancito dalla Carta dei diritti fondamentali (dell'Ue, ndr), in quanto le navi di soccorso civile sono ora obbligate a dirigersi immediatamente verso un porto italiano assegnato dopo ogni salvataggio, mentre altre persone potrebbero trovarsi in pericolo in mare e aver bisogno di soccorso”. 

"Da anni, il governo italiano sta attaccando le ong e gli attivisti di ricerca e soccorso attraverso la diffamazione, le molestie amministrative e una marea di procedimenti legali", ha affermato l'eurodeputata di sinistra Cornelia Ernst. "L'ultimo atto è il decreto italiano sulla ricerca e soccorso, che in pratica è un invito a far annegare le persone". Ernst chiede che la Commissione europea faccia pressioni sull'Italia affinché ritiri il decreto, "che viola il diritto marittimo internazionale, i diritti umani e il diritto europeo”. Nei giorni scorsi, il Consiglio d'Europa (organismo internazionale autonomo rispetto all'Ue) ha inviato una richiesta simile a Roma. 

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