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Giovedì, 28 Marzo 2024
Il caso / Francia

Il Parlamento europeo vuole trasformarsi in un albergo, ma è polemica

Il piano prevede di destinare un palazzo di Strasburgo ai pernottamenti di deputati e dipendenti di Bruxelles. E l'acquisto di un nuovo edificio

I Socialisti&Democratici lo hanno ribattezzato ironicamente Grand Europe Hotel, richiamando il film di Win Wenders del 2014. E insieme a loro, anche gli ecologisti stanno sollevando dubbi sull'opportunità dell'operazione immobiliare del Parlamento europeo a Strasburgo. Che prevede per l'appunto la creazione di un maxi albergo di proprietà dell'istituzione Ue per ospitare deputati e dipendenti che ogni mese, in occasione delle plenarie, fanno la spola da Bruxelles e dal resto d'Europa. Pagando prezzi esorbitanti nelle strutture cittadine, dove i costi delle camere si triplicano nei 4 giorni di lavoro dell'Eurocamera.

Proprio per "alleviare il carico sul settore alberghiero", la presidente del Parlamento, Roberta Metsola, avrebbe l'intenzione di sposare l'idea promossa dall'ex premier francese Jean Castex, ossia trasformare l'edificio "Salvador de Madariaga", di proprietà dell'Eurocamera e dove ha sede una parte degli uffici, in un hotel. Questa operazione avrebbe anche un altro effetto: la necessità per il Parlamento di acquistare un altro edificio per trasferire i dipendenti sfrattati dal Salvador de Mariaga. Nel mirino c'è già un palazzo nuovo di zecca, l'Osmose, costruito dalla società francese Icade a due passi dal Parlamento per circa 30 milioni di euro.

L'attivismo immobiliarista del Parlamento sta facendo alzare più d'un sopracciglio tra le forze politiche europee. Tanto più viste le pressioni crescenti di ecologisti e opinione pubblica sull'opportunità di avere due sedi, una a Bruxelles per gli affari correnti e una a Strasburgo per le sole sedute plenarie (quelle dove si votano i testi finali per pochi giorni al mese), con conseguente aumento dei costi, anche energetici, e dell'impatto sull'ambiente per via degli spostamenti di personale e deputati tra Belgio e Francia. 

Parigi, però, non ha nessuna intenzione di perdere la sede di Strasburgo: è una questione economica, dato il giro di affari che le plenarie comportano, ma anche di orgoglio nazionale. E così il governo ha rilanciato proponendo una soluzione a uno dei problemi più evidenti delle sedute mensili nella città alsaziana, la carenza di strutture ricettive e il conseguente aumento dei costi delle camere alberghiere per chi vi si reca per lavoro. La soluzione è per l'appunto la creazione di un hotel al posto degli uffici del Salvador de Madariaga. Cosa che, sottolineano i critici, avrebbe l'effetto di sbloccare l'affare sull'Osmose. 

I più critici su questa operazione sono stati finora i Verdi e i Socialisti&Democratici, che lamentano sia la mancanza di una vera e propria necessità di acquistare un nuovo edificio, sia la scarsa trasparenza con cui i vertici dell'Eurocamera starebbero conducendo le trattative. “Finora non ho sentito alcun argomento che mi abbia convinto che abbiamo bisogno di un nuovo edificio”, dice l'esponente ecologista Rasmus Andresen. "Come possiamo prendere decisioni se dobbiamo fare le nostre ipotesi professionali leggendo i giornali francesi su cosa sta succedendo con questo affare? Non è così che dovrebbe funzionare”, aggiunge il socialdemocratico Nils Usakovs.

Qualcosa di più si dovrebbe sapere a metà novembre, quando la società incaricata di fornire una consulenza sulla possibile operazione immobiliare presenterà il suo parere. A quel punto, toccherà all'Ufficio di presidenza del Parlamento (composto da Metsola, 14 vicepresidenti del Parlamento e i cinque deputati questori) discutere se e come procedere.

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