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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Religione e conflitti / Ucraina

Il Papa al patriarca russo Kirill: "Guerre sono sempre ingiuste"

Il capo della Chiesa ortodossa di Mosca aveva giustificato il conflitto in Ucraina accusando Occidente e gay

Papa Francesco 'redarguisce' il patriarca di Mosca Kirill, che in un sermone aveva giustificato l'invasione della Russia in Ucraina. In un "colloquio telematico" con il capo della Chiesa ortodossa russa, il pontefice ha detto che "le guerre sono sempre ingiuste, perché chi paga è il popolo di Dio".

Kirill aveva sostenuto davanti ai fedeli che "per otto anni ci sono stati tentativi di distruggere ciò che esiste nel Donbass", "dove c'è un rifiuto fondamentale dei cosiddetti valori che oggi vengono offerti da chi rivendica il potere mondiale". Per Kirill "oggi esiste un test per la lealtà a questo governo, una specie di passaggio a quel mondo 'felice', il mondo del consumo eccessivo, il mondo della 'libertà' visibile. Sapete cos'è questo test? E' molto semplice e allo stesso tempo terribile: è una parata gay".

Le sue dichiarazioni avevano suscitato indignazione anche nel mondo cristiano, aprendo anche possibili fratture con la Chiesa cattolica, con il Papa che ha lanciato più volte appelli alla pace. Da qui il colloquio di oggi, che, secondo quanto riportano fonti del Vaticano, "ha avuto al suo centro la guerra in Ucraina e il ruolo dei cristiani e dei loro pastori nel fare di tutto perché prevalga la pace".  

Papa Francesco, spiega il portavoce del Vaticano Matteo Bruni, "ha ringraziato il Patriarca per questo incontro, motivato dalla volontà di indicare, come pastori del loro popolo, una strada per la pace, di pregare per il dono della pace, perché cessi il fuoco". "La Chiesa - il Papa ha convenuto con il Patriarca - non deve usare la lingua della politica, ma il linguaggio di Gesù". "Siamo pastori dello stesso Santo Popolo che crede in Dio, nella Santissima Trinità, nella Santa Madre di Dio: per questo dobbiamo unirci nello sforzo di aiutare la pace, di aiutare chi soffre, di cercare vie di pace, per fermare il fuoco". Entrambi hanno sottolineato l'eccezionale importanza del processo negoziale in corso perché, ha detto il Papa: "Chi paga il conto della guerra è la gente, sono i soldati russi ed è la gente che viene bombardata e muore".

"Come pastori - ha continuato il Papa - abbiamo il dovere di stare vicino e aiutare tutte le persone che soffrono per la guerra. Un tempo si parlava anche nelle nostre Chiese di guerra santa o di guerra giusta. Oggi non si può parlare così. Si è sviluppata la coscienza cristiana della importanza della pace". E, convenendo con il Patriarca sul fatto che "le Chiese sono chiamate a contribuire a rafforzare la pace e la giustizia", Papa Francesco ha  concluso: "Le guerre sono sempre ingiuste. Perché chi paga è il popolo di Dio. I nostri cuori non possono non piangere di fronte ai bambini, alle donne uccise, a tutte le vittime della guerra. La guerra non è mai la strada. Lo Spirito che ci unisce ci chiede come pastori di aiutare i popoli che soffrono per la guerra".

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