Orban chiama Putin: "Vertice di pace a Budapest". E valuta pagamento gas in rubli
Secondo il leader ungherese, il presidente russo è pronto a un incontro con Zelensky, "ma a certe condizioni"
Vertice di pace a Budapest e pagamento del gas russo in rubli. Neanche il tempo di essere rieletto che Viktor Orban rilancia la sua battaglia contro l'Unione europea. E lo fa ribadendo la vicinanza al presidente Vladimir Putin, sempre più isolato nei suoi rapporti con l'Occidente dopo l'invasione dell'Ucraina.
In una telefonata con il leader del Cremlino, e a 24 ore dall'annuncio della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen di voler bloccare i fondi per l'Ungheria per la violazione delle norme comunitarie sullo stato di diritto, Orban ha chiesto a Putin una tregua immediata e lo ha invitato a un vertice di pace a Budapest con i leader di Ucraina, Francia e Germania. "Ho chiesto al presidente Putin di dichiarare un cessate il fuoco immediato", ha dichiarato ai giornalisti, aggiungendo di avergli proposto di "venire a Budapest per discussioni con i leader ucraino, francese e tedesco. Ha detto sì, ma a certe condizioni". Nella conversazione, ha fatto sapere il Cremlino, Putin avrebbe respinto le accuse a Mosca sui crimini di guerra a a Bucha, parlando di "provocazioni rozze e ciniche" da parte dell'Ucraina.
Orban ha anche spiegato che il suo governo sta valutando di pagare in rubli le forniture di gas russo per maggio, una misura che andrebbe contro la posizione comune espressa dagli altri leader Ue. Il suo ministro degli Esteri, Peter Szijjarto aveva in precedenza affermato che le autorità dell'Ue "non hanno alcun ruolo" da svolgere nell'accordo di fornitura di gas con la Russia, basato su un contratto bilaterale tra le unità della Mvm di proprietà statale ungherese e di Gazprom.
L'Ungheria è stato uno dei pochi Stati membri dell'Ue, insieme a Germania e Austria, ad aver respinto la proposta di sanzioni su petrolio e gas contro Mosca. Questa posizione ha creato frizioni con l'Ucraina. E proprio in queste ore l'ambasciatore ucraino a Budapest è stato convocato presso il ministero degli Affari Esteri ungherese, dove gli è stato consegnato un messaggio in cui si specifica che sarebbe "ora che i leader ucraini smettano di insultare l'Ungheria e prendano atto della volontà del popolo ungherese", secondo quanto reso noto dal governo magirao.
"Siamo stati chiari fin dall'inizio a proposito della guerra nel Ppaese vicino: condanniamo l'aggressione militare, sosteniamo la sovranità dell'Ucraina, abbiamo accolto centinaia di migliaia di rifugiati", ha spiegato Szijjarto, secondo le parole riportate dal suo portavoce. "Questa non è la nostra guerra, quindi vogliamo starne fuori e ne rimarremo fuori", ha ribadito il ministro degli Esteri ungherese, aggiungendo che il governo di Budapest "non è disposto a rischiare la pace e la sicurezza del popolo ungherese". "Comprendiamo che gli ucraini avrebbero avuto un interesse diverso e non abbiamo intenzione di discutere con loro: il loro interesse è l'interesse ucraino e il nostro è l'interesse del popolo ungherese", ha chiosato Szijjarto.
Nei giorni scorsi, il presidente ucraino Zelensky aveva accusato Orban di essere "praticamente l'unico in Europa a sostenere apertamente Putin". Orban, dopo aver trionfato alle elezioni di domenica, aveva ribattuto sostenendo di aver vinto anche contro avversari esterni, tra cui lo stesso Zelensky, i "burocrati a Bruxelles", "l'impero Soros" e i "media internazionali".